Incredibile ma vero: con il recente sviluppo delle nuove tecnologie si aprono frontiere inesplorate che rivoluzionano l’accesso alla cultura. È il futuro che riscopre il passato, con risultati più importanti di quelli di qualsiasi approfondito studio filologico del passato su opere d’arte e preziosi volumi antichi. Perché là dove l’occhio umano non può arrivare, quello artificiale riesce a penetrare, offrendo preziosi spunti di ricerca agli studiosi.
Il futuro che riscopre il passato
E così futuro e passato vanno a braccetto verso la riscoperta delle opere d’arte più significative del nostro Paese. Nell’ultimo biennio la casa editrice modenese ha investito in quattro delle aziende italiane leader del comparto Haltadefinizione, Memooria, Hyperborea e Mida Digit, oggi riunite in un unico ecosistema, con sede centrale a Modena. Una vera e propria rivoluzione digitale per chi opera nel settore dei beni culturali: portali web per la valorizzazione del patrimonio, visori 3D per l’accessibilità e visite virtuali, intelligenza artificiale per la metadatazione e la ricerca del patrimonio digitalizzato. Queste le tecnologie messe in campo dalla Franco Cosimo Panini che ha aperto cantieri di digitalizzazione in tutta Italia, in collaborazione con i più grandi istituti del Paese, come gli Archivi di Stato di Roma e Firenze, o la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Patrimoni inestimabili, che saranno restituiti alla collettività, grazie dagli investimenti PNRR.
Capolavori digitalizzati nel minimo dettaglio
Studiare, conservare e valorizzare l’immenso patrimonio culturale italiano è una sfida da far tremare i polsi. I risultati raggiunti negli ultimi anni fanno il paio con i racconti della letteratura fantascientifica. Lo studio e lo sviluppo nel campo dell’Intelligenza Artificiale sta portando avanti fantascientifici sistemi di automazione e precisione nel trattamento delle informazioni, partendo da immagini e modelli 3D di documenti e opere d’arte. Con Haltadefinizione, Gruppo Panini ha digitalizzato opere del calibro dell’Ultima Cena di Leonardo o i capolavori degli Uffizi, come la Venere di Botticelli nei minimi dettagli consentendo di studiarle senza sottoporre gli originali a stress, stimolando al contempo la conoscenza e, di conseguenza, il flusso turistico verso i musei che le custodiscono.
Un “Parco macchine” tra tecnologia e cultura
Scanner planetari e microfilm, scanner gigapixel e 3D, droni, laser scanner, setup fotografici: la maggior parte delle macchine dispongono di una dotazione di oltre 100 linee di scansione e setup fotografici per documenti di archivio e libri, trasparenti, pellicole e microfilm, monete, medaglie, reperti archeologici, statue e oggetti museali di varia natura fino a grandi formati come opere pittoriche, opere murali, architetture interne o esterne. Il Gruppo gestisce oggi oltre 500 terabyte di dati, con una capacità di archiviazione qualificata che arriverà a 3 petabyte entro il 2025. Infrastrutture per la conservazione e pubblicazione di asset digitali di beni culturali su cloud. Nel sistemi delle aziende del Gruppo sono conservate più di 30 milioni di immagini ad alta risoluzione.
La collaborazione con il Fai
Haltadefinizione Tech Company ha avviato una collaborazione con il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano, per l’acquisizione in gigapixel di una selezione di dipinti di Palazzo Moroni (Bergamo), tra cui i capolavori di Giovan Battista Moroni. Le immagini dei dipinti custoditi a Palazzo Moroni sono online nell’Image Bank del sito di Haltadefinizione. Cliccando sulle immagini, è possibile zoomare ed esplorare ogni dettaglio in modo completamente nuovo. Questo approccio tecnologico avanzato offre agli appassionati d’arte e agli studiosi l’opportunità di vivere una connessione più profonda con le opere, permettendo di apprezzarne la bellezza e scoprirne ogni sfumatura.