L’adozione dell’intelligenza artificiale in Italia è un fenomeno interessante, ma complesso. Secondo una ricerca condotta da Jabra, solo il 14% dei professionisti italiani crede che l’IA possa migliorare la qualità del lavoro, nonostante il 93% sia consapevole delle sue potenzialità. Per molti, l’IA potrebbe essere un valido strumento per risparmiare tempo e dedicarsi alla formazione e alle relazioni personali. Tuttavia, ci sono anche preoccupazioni: il 49% trova che il termine “IA” sia troppo generico, il 34% teme il controllo delle prestazioni, mentre il 27% teme di perdere il proprio posto di lavoro a causa dell’avanzamento tecnologico.
A livello globale, la situazione non è molto diversa. Anche i manager sono entusiasti dell’IA (al 85%), ma molti ammettono di non sapere come utilizzarla al meglio per migliorare l’efficienza (82%). Questa mancanza di conoscenza si traduce in una scarsa implementazione dell’IA sul posto di lavoro. Per affrontare questa sfida, Jabra sottolinea l’importanza di investire nella formazione e sviluppare una strategia chiara e condivisa per l’implementazione dell’IA.
In conclusione, per evitare l’illusione di benefici che l’IA potrebbe portare (“AI-washing”), è essenziale valutare attentamente i vantaggi che questa tecnologia può offrire e coinvolgere attivamente i dipendenti in questo processo, come sottolineato da Riccardo Brenna, Head of Research and Marketing Insights di Jabra.