Fortunato Costantino, L’Insegnamento di Sophia (Giuffrè, pp. 72, 14 euro)
Il dibattito sull’intelligenza artificiale è sempre più acceso e diviso: da una parte c’è chi vede nella tecnologia la soluzione a tutti i problemi del nostro tempo, dall’altra chi teme gli effetti negativi di un mondo dominato dagli algoritmi. In mezzo a questa polarizzazione, Fortunato Costantino ci offre una prospettiva diversa con il suo libro ‘L’Insegnamento di Sophia’.
Questo romanzo cyborg ci porta a Erìdu, una città futuristica caratterizzata da imponenti grattacieli di vetro e metallo arricchiti da elementi vegetali. Qui, assistiamo all’interazione tra un tecnico-scienziato, una filosofa e un’intelligenza artificiale chiamata Sophia, un robot dalle sembianze femminili composto da parti organiche e meccaniche in grado di connettersi con gli esseri umani.
Ma il vero obiettivo di Costantino è quello di far riflettere il lettore sull’importanza di governare la tecnologia in modo intelligente, evitando così l’oppressione e l’alienazione. L’uomo deve mantenere la consapevolezza della propria unicità e fondamentale importanza in un mondo sempre più tecnologico.
Costantino, professore e esperto di sostenibilità e innovazione, ci regala un’opera che ci spinge a guardare al futuro con occhi critici e consapevoli, mettendo in guardia sui rischi e offrendo spunti di riflessione preziosi.
La storia di Sophia e della sua insegnamento è un monito e una guida per il nostro rapporto con la tecnologia, invitandoci a non perdere di vista la nostra umanità di fronte alle sfide del progresso. Un libro che, attraverso la sua narrazione avvincente e il suo messaggio profondo, ci invita a riflettere sul presente e sul futuro che stiamo costruendo.
Un’opera che, senza dubbio, lascia il segno e ci spinge a interrogarci sulle scelte che stiamo facendo e sulle conseguenze che queste potranno avere sulla nostra società e sul nostro destino. Un libro che non lascia indifferenti e che ci spinge a guardare al futuro con occhi attenti e consapevoli.
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