I trend del momento parlano chiaro: monitorare l’intelligenza artificiale (IA) e i servizi cloud è una priorità assoluta. E non si tratta solo di un’osservazione, ma di una richiesta concreta che emerge da una lettera inviata dal gruppo di lavoro del Parlamento europeo sulle nuove regole dei mercati digitali (DMA). Il focus è su come designare questi servizi come piattaforme fondamentali, in modo da evitare ostacoli all’innovazione e alle imprese più piccole e alle start-up.
Il DMA è sostanzialmente un’arma anti Big Tech, mirato a contrastare le pratiche sleali e l’abuso di posizione dominante sul mercato digitale. Si tratta di uno strumento di vigilanza che agisce contro i cosiddetti gatekeeper, coloro che detengono una posizione di potere e possono influenzare l’equilibrio dell’economia digitale.
Il rapido sviluppo dei servizi di IA e delle infrastrutture cloud solleva quindi il timore di una possibile concentrazione di mercato, fondamentale per il futuro digitale dell’Europa. In particolare, preoccupa il fatto che nessun fornitore di cloud sia stato ancora designato come gatekeeper secondo il DMA. Ecco perché gli eurodeputati sottolineano l’importanza di adottare disposizioni che impediscano ai gatekeeper di limitare lo sviluppo dell’IA, attraverso misure come un ranking equo, la trasparenza nella pubblicità e l’accesso ai dati.
Insomma, il controllo sull’intelligenza artificiale e sui servizi cloud diventa cruciale per garantire un mercato digitale equo e accessibile a tutti, senza soffocare l’innovazione. Una sfida complessa, ma decisiva per il futuro dell’Europa digitale.