La competizione americana nell’Intelligenza Artificiale sta raggiungendo un punto critico, con costi e risorse esaurite. DeepSeek, una startup cinese, ha scosso il settore con un approccio innovativo che potrebbe cambiare il gioco. Il co-direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, Giovanni Miragliotta, riflette su come questa svolta possa influenzare il futuro dell’IA.
DeepSeek ha dimostrato di poter competere con i migliori modelli grazie alla qualità del software e a un addestramento più efficiente ed energetico. Questa nuova prospettiva sfida il tradizionale approccio americano, ormai insostenibile per via dei costi e dell’esaurimento dei dati per l’addestramento.
Miragliotta sottolinea che è necessario ripensare l’approccio all’IA e affrontare le sfide legate alla disponibilità dei dati, ai costi e al consumo energetico. DeepSeek potrebbe essere il catalizzatore di una riflessione più ampia sull’uso sostenibile delle risorse nell’Intelligenza Artificiale.
La competizione tra Stati Uniti e Cina per il dominio nell’IA è sempre più accesa, ma l’inaspettata rivoluzione portata da DeepSeek suggerisce che la strada verso la vittoria non è lineare. Kai-Fu Lee, esperto di tecnologia cinese, sostiene che la Cina potrebbe avere un vantaggio non solo per gli investimenti, ma anche per la presenza di talenti eccezionali nel settore tecnologico.
In questo contesto di rivoluzione nell’IA, gli Stati Uniti dovranno riconsiderare le proprie strategie e investire non solo sul fronte economico, ma anche sulla formazione di una nuova generazione di talenti. Solo così potranno competere con una Cina che si sta dimostrando sempre più determinata a vincere la corsa tecnologica del futuro.
