Il servizio di chatbot cinese non è più disponibile sui negozi digitali italiani di Google e Apple. Intanto a Washington il Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense esamina quali potrebbero essere i pericoli per la sicurezza del Paese
DeepSeek resta nel mirino di aziende e istituzioni internazionali. Mentre i funzionari Usa valutano i rischi del chatbot cinese per la “sicurezza nazionale”, OpenAI – la società proprietaria di ChatGpt – ha accusato il rivale di aver utilizzato i propri modelli di apprendimento per sviluppare la propria intelligenza artificiale: si parla quindi di un eventuale furto intellettuale, cosa su cui sta indagando anche Microsoft. Ipotesi evocata anche da David Sacks, consigliere speciale per l’IA e per le criptovalute del presidente Usa Donald Trump: “C’è una tecnica nell’intelligenza artificiale chiamata distillazione… quando un modello impara da un altro modello (e) in un certo senso succhia la conoscenza dal modello principale”, ha detto a Fox News, parlando di “prove sostanziali” a riguardo a danno di DeepSeek. Intanto, il chatbot cinese è sparito dall’Italia.
DeepSeek sparisce da store di Apple e Google in Italia
L’app di DeepSeek, che nelle scorse ore aveva raggiunto i primi posti nei download, non è più disponibile sui negozi digitali italiani di Google e di Apple. La notizia arriva dopo che ieri, 28 gennaio, il Garante per la Privacy ha inviato a Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e a Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le società dietro DeepSeek, una richiesta per capire “quali siano i dati personali raccolti, da quali fonti, per quali finalità, quale sia la base giuridica del trattamento, e se siano conservati su server collocati in Cina”. Il Garante ha messo in luce “l’eventuale alto rischio per i dati di milioni di persone in Italia”.
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Usa: “Da DeepSeek possibili pericoli per sicurezza nazionale”
Da Washington, la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt – citata da Reuters – ha fatto sapere di aver parlato con il Consiglio per la sicurezza nazionale riguardo al dossier DeepSeek: si “stanno esaminando” quali potrebbero essere i pericoli per la sicurezza del Paese. Secondo Cnbc, la marina militare Usa ha già inviato un’e-mail al proprio personale intimandogli di non utilizzare l’app DeepSeek a causa di “potenziali problemi di sicurezza ed etici”.
Media: “Anche i chip di Huawei usati per l’IA di DeepSeek”
Emerge poi che anche i chip di Huawei, e non solo quelli di Nvidia (come si sapeva), sarebbero stati usati per l’intelligenza artificiale di DeepSeek. Un informatore ha rivelato al sito specializzato Gsm Arena che dietro al lavoro eseguito dall’IA cinese c’è un chip conosciuto come Ascend 910C di Huawei. A questo sarebbe dedicata l’attività di inferenza del modello, cioè la generazione di risposte alle domande degli utenti. L’addestramento avviene invece, come da informazioni ufficiali, su un’unità di elaborazione Nvidia H800, una versione limitata per la Cina del più performante H100. In entrambi i casi si tratta di hardware non di ultima generazione che permettono, comunque, a DeepSeek di raggiungere le prestazioni di ChatGpt e di altri modelli più rinomati che si basano su un hardware più potente.
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