La mappa dell’odio online è aumentata del 50% su X dopo l’acquisto della piattaforma da parte del miliardario Elon Musk. Lo riferisce uno studio presentato dall’Università della California Berkeley, pubblicato sulla rivista Public Library of Science.
Le ricerche hanno utilizzato intelligenza artificiale per raccogliere casualmente i post che contenevano termini o frasi correlate all’incitamento all’odio in inglese, nel periodo che va dall’acquisizione di Twitter nell’ottobre 2022 a giugno 2023, quando Musk si è dimesso dalla carica di CEO (è stata nominata Linda Yaccarino). Durante questo periodo, il numero di like sui post che utilizzavano specifici insulti omofobi, transfobi e razzisti è aumentato del 70%. Inoltre, stando allo studio, il numero di bot e degli account non autentici non è diminuito durante questo periodo, nonostante gli impegni pubblici di Musk a ridurli.
“È importante monitorare la quantità dei discorsi di incitamento all’odio o di attività non autentiche sulle piattaforme, perché questi contenuti possono seminare divisione nell’ambiente informativo” ha affermato l’autore principale dello studio, Daniel Hickey. “Dobbiamo sapere quando stiamo ottenendo la moderazione dei contenuti giusta e quando la stiamo sbagliando”.
FP