Il suo rapporto con Musk, riporta il funzionario della Casa Bianca, è centrale per le interazioni del Doge con il resto della Casa Bianca. È l’intermediario chiave, che fa passare il messaggio del Doge al resto dell’amministrazione. Ma è anche la persona che trasmette a Musk qualsiasi notizia delicata o negativa, aggiunge la fonte.
Tutti i membri del Partito repubblicano che hanno parlato con Wired per questo articolo hanno accettato di discutere di questioni delicate solo dietro la garanzia di anonimato. Pur rimanendo in generale favorevoli alle iniziative del Doge, queste persone manifestano vari gradi di preoccupazione per la possibilità che Musk possa danneggiare l’immagine di Trump e sono state spinte a parlare dal desiderio di proteggere il proprio capo (il presidente americano nel frattempo continua a sostenere pubblicamente Musk).
Dal canto suo, Stephen Miller è diventato uno dei più grandi alleati di Musk nell’amministrazione, come ha riferito il New York Times all’inizio del mese. Stando a quanto appreso da Wired, il loro rapporto è però molto più stretto e complicato di quanto non sia stato reso noto pubblicamente.
Per molti versi l’approccio con cui Musk sta colpendo le agenzie federali è perfettamente in linea con gli obiettivi di Miller, che ha sostenuto internamente il lavoro del Doge e ha addirittura contribuito a renderne possibile gran parte (in pubblico, Miller ha equiparato i dipendenti federali a “comunisti della sinistra radicale” e “cartelli criminali“). Tuttavia, le fonti consultate da Wired sostengono che la cerchia di Trump sia più a suo agio con Musk – che si prende responsabilità e critiche per i tagli alla pubblica amministrazione – piuttosto che con Miller, che è meno famoso e dal loro punto di vista anche molto meno telegenico.
Primi ministri occulti e babysitter
Per il momento però la collaborazione tra Musk e i Miller sta funzionando. La conoscenza di Stephen Miller dell’apparato federale, i contatti di Katie Miller a Washington e la buona reputazione della coppia tra i fedelissimi di Trump, combinati all’ambizione inarrestabile e alle risorse illimitate di Musk, hanno reso possibile la scalata del Doge al governo. In altre parole, Musk non è un un attore indipendente come viene spesso dipinto, ma sta invece portando avanti la sua agenda di concerto con l’uomo a cui il presidente ha delegato gran parte del lavoro quotidiano di governo.
