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Steve Jobs Archive, abbiamo intervistato la direttrice della biblioteca digitale che preserva l’eredità del cofondatore di Apple

da | Apr 26, 2025 | Tecnologia


Ci sono infatti sono molti altri video di quel periodo della vita di Jobs, spesso registrati a eventi interni dell’azienda, che però non toccano specificamente i temi del design, alla base dell’idea di futuro che Jobs voleva costruire. Dopotutto, come ha detto Bill Gates nel 2003 durante un incontro pubblico a due con Jobs, la cosa che il fondatore di Microsoft ha sempre invidiato di più al fondatore di Apple è stato proprio il buon gusto in fatto di design e non solo.

Guardare il passato per progettare il domani

L’archivio non si limita a guardare al passato, ma si proietta attivamente nel futuro. Oltre a conservare documenti storici, sviluppa programmi educativi e fellowship per giovani tra i 21 e i 26 anni che lavorano all’intersezione tra tecnologia e arti liberali. “Troviamo i giovani dopo l’università e li aiutiamo con la loro traiettoria di lavoro“, spiega Berlin. “Molti di loro seguono percorsi che non sono tipici, per loro non c’è un cammino predefinito e vogliamo aiutarli“. Un approccio che riflette perfettamente la filosofia di Jobs, che ha sempre valorizzato l’incrocio tra umanesimo e tecnologia e la capacità di non smettere mai di cercare e poi di scegliere quello che si ama fare.

Nell’era delle fake news e della mitizzazione delle celebrità, l’archivio mantiene un rigoroso approccio scientifico. “Sono una storica vera“, afferma Berlin, “per me gli stessi principi del mio lavoro come storico professionale guidano il lavoro dell’archivio. Cerchiamo accuratezza e questo è vitale, bisogna dire la verità. E poi la ricerca: facciamo un sacco di analisi dei documenti perché vogliamo aver ragione quando raccontiamo qualcosa“. Un rigore che non sacrifica la narrativa: “Vogliamo che la storia sia interessante, ma alla base c’è moltissimo lavoro di ricerca“. L’obiettivo è evitare sia l’agiografia che la denigrazione, per offrire un ritratto autentico dell’uomo e delle sue idee.

Alla domanda su cosa penserebbe Steve Jobs dell’archivio a lui dedicato, visto che nel 1998 l’imprenditore aveva donato il contenuto del museo interno di Apple a Stanford dicendo che l’unica cosa importante per la sua azienda era il futuro, Berlin risponde con cautela: “Non so cosa potrebbe dire, ma posso dire che abbiamo pensato molto su cosa fare che potesse essere autentico per chi era e cosa era importante per lui“. Un’istituzione che, come i prodotti Apple, cerca l’essenzialità e la chiarezza, eliminando il superfluo per concentrarsi sulle idee fondamentali e parlare ai nativi digitali che non hanno mai conosciuto Jobs.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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