L’intelligenza artificiale: una struttura formale senza coscienza
Secondo Federico Faggin, fisico e inventore del microprocessore, “l’intelligenza artificiale è una struttura formale, matematica, algoritmica creata sulla base delle informazioni che noi abbiamo selezionato come umanità”. Questo significa che l’intelligenza artificiale lavora sui simboli e gli algoritmi hanno la capacità di sintetizzare correlazioni tra i simboli, ma non capisce realmente il significato di ciò che dice. La coscienza umana, invece, sa trovare i significati e comprendere il contesto.
Faggin ha espresso queste opinioni durante il convegno internazionale “Coscienza e libero arbitrio: i pensatori”, organizzato dall’associazione Symposium Terzo Settore e coordinato da Ester Bonafede, che si è svolto al Teatro Politeama di Palermo. Il convegno ha visto la partecipazione di importanti istituzioni accademiche, tra cui le quattro università siciliane, la Pontificia Facoltà teologica di Sicilia e la Lumsa di Palermo e di Roma.
Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha affermato che “interessarsi al tema del libero arbitrio e della coscienza è una sfida onerosa ma meritoria”. Ha anche sottolineato l’importanza di riconnettere la sfera delle scienze umanistiche a quella delle tecnologie, che sembrano apparentemente separate. Faggin, inoltre, è stato definito un “palermitano seriale” e ha ricevuto la laurea honoris causa e la cittadinanza onoraria della città.
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