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Nuovo antibiotico scoperto, potrebbe combattere uno dei superbatteri più pericolosi di sempre

da | Apr 28, 2025 | Tecnologia


Un gruppo di ricercatrici e ricercatori dell’Università di Vienna (Austria) e dell’Università di Costanza (Germania) ha scoperto un nuovo antibiotico che sembra essere in grado di colpire in modo selettivo la Neisseria gonorrhoeae, il batterio che causa la gonorrea. Nel 2024 questo patogeno è stato inserito nella Bacterial Priority Pathogens List redatta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), dato che diversi ceppi stanno diventando resistenti agli antibiotici. Secondo i risultati degli esperimenti condotti in vitro e sui topi, pubblicati su Nature Microbiology, la classe di molecole appena scoperta attiverebbe una sorta di meccanismo di “autodistruzione” in questo superbatterio, e sarebbe efficace anche contro i ceppi antibiotico-resistenti.

Cos’è la gonorrea

Secondo l’Oms, nel 2020 sono state rilevate più di 80 milioni di nuove infezioni da N. Gonorrhoeae, batterio noto anche come “gonococco”. L’infezione da N. Gonorrhoeae può essere trasmessa per via sessuale, anche attraverso il sesso orale, oppure da madre a figlio durante la gravidanza. La malattia che causa, la gonorrea, si manifesta in modo diverso negli uomini e nelle donne: nel primo caso può provocare dolore o bruciore durante la minzione e talvolta dolore a livello dei testicoli. Nelle donne è invece spesso asintomatica, ma se l’infezione non viene trattata può causare infertilità o provocare problemi durante la gravidanza.

Come anticipato, il motivo per cui N. Gonorrhoeae è stato inserito nella Bacterial Priority Pathogens List dell’Oms è che nel corso del tempo stanno emergendo sempre più ceppi di questo batterio che risultano resistenti agli antibiotici. “L’emergere di N. gonorrhoeae resistenti agli antibiotici sta rendendo il trattamento della gonorrea sempre più impegnativo – spiegano gli esperti dell’Oms –, con il rischio che diventi non curabile”.

Il nuovo antibiotico

La nuova molecola scoperta dal team di ricerca fa parte del gruppo dei chinoloni alchilici, sostanze antimicrobiche prodotte dai batteri stessi per difendersi da altri microrganismi. Ebbene, gli autori della ricerca hanno sintetizzato in laboratorio diverse varianti dei chinoloni alchilici prodotti dal batterio Pseudomonas aeruginosa per poi testarne gli effetti su colture in vitro di N. gonorrhoeae e di un batterio definito “commensale” (N. cinerea), che a cose normali è presente nel nostro organismo senza causare danni. “Una di queste nuove molecole ha effettivamente mostrato un effetto unico: il composto chimico era in grado di uccidere i gonococchi senza avere un impatto negativo su altri microrganismi o sulle cellule umane”, spiega Christof Hauck, che ha coordinato lo studio insieme a Thomas Böttcher ed è docente di biologia cellulare presso l’Università di Costanza.

Il nuovo antibiotico sembra attivare una sorta di meccanismo suicida, legato al rilascio di una tossina endogena che finisce per causare la morte di N. Gonorrhoeae stesso.Da altri microrganismi conosciamo programmi di autodistruzione basati su sistemi di tossine-antitossine”, conclude Ann-Kathrin Mix, prima autrice della pubblicazione e studentessa di dottorato nel gruppo di Hauck. “La nostra sostanza sembra colpire proprio questo tallone d’Achille dei gonococchi”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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