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Primo maggio, perché gli Stati Uniti non festeggiano

da | Mag 1, 2025 | Tecnologia


Oggi, primo maggio, molti paesi del mondo – tra cui l’Italia – celebrano la Festa dei lavoratori, proclamata ufficialmente a Parigi nel 1889 in occasione di un incontro della Seconda internazionale, l’organizzazione che riuniva i partiti socialisti e laburisti in Europa.

Negli Stati Uniti, invece, la ricorrenza è rimandata a settembre e il primo maggio è comunemente associato dagli americani al Loyalty Day, il ‘giorno della lealtà’ nei confronti della patria e della libertà americana. Il fatto, di per sé innocuo, è però piuttosto strano: il primo maggio, come festa, è nato proprio oltreoceano.

La Seconda internazionale socialista aveva infatti scelto questa data per ricordare la cosiddetta rivolta di Haymarket, avvenuta negli Stati Uniti d’America nella primavera del 1886. Il 3 maggio di quell’anno le forze dell’ordine spararono su alcuni impiegati della fabbrica di macchine agricole McCormick, a Chicago, che avevano iniziato uno sciopero per protestare contro il mancato rispetto della legge che istituiva il tetto delle otto ore lavorative al giorno.

Negli scontri morirono due persone. Per vendicarle, alcuni anarchici convocarono una manifestazione per il giorno successivo all’Haymarket Square. L’evento degenerò in uno scontro durante il quale morirono altre persone, tra cui sei poliziotti, e più di cinquanta rimasero ferite. Gli ideatori della manifestazione vennero arrestati e processati. Sette furono condannati alla pena di morte, nonostante le prove nei loro confronti fossero scarse e poco consistenti; uno si suicidò il giorno prima dell’esecuzione, gli altri vennero impiccati l’11 novembre del 1887.

La decisione di rimandare la festa

Negli anni precedenti alla rivolta di Haymarket, negli Stati Uniti c’era già una giornata dedicata ai lavoratori che veniva normalmente festeggiata a settembre.

La ricorrenza venne, però, ufficialmente proclamata il primo weekend di settembre solo nel 1894 dal presidente di allora, Grover Cleveland. L’inquilino della Casa Bianca temeva infatti che i suoi concittadini avrebbero organizzato nuove proteste se la festa fosse stata anticipata a maggio e fosse coincisa con l’anniversario della rivolta di Haymarket.

Negli anni Cinquanta, Dwight Eisenhower proclamò il primo maggio Loyalty Day. Come spiega un articolo del World economic forum, la scelta, apparentemente innocua, nascondeva in realtà la volontà di dissociarsi completamente dalla Festa dei lavoratori, che era vista come una conquista dei movimenti socialisti o, comunque, un evento a essi collegato.

L’America di quegli anni era infatti in conflitto con la Russia comunista e temeva che la sinistra potesse influenzare la società o, peggio ancora, addirittura infiltrarsi all’interno dell’amministrazione federale. Questo stato di allarme, influenzato dalla feroce propaganda anticomunista del senatore John McCarthy, causò tra il 1947 e il 1954 il licenziamento e l’arresto arbitrario di migliaia di persone con sospetti legami o simpatie comuniste, spesso innocenti. Il periodo è passato alla storia con il nome di Red Scare, ‘paura rossa’, oltre che con quello più noto di maccartismo.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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