Anche quest’anno, la ricerca si balla. Sono infatti appena stati resi noti i vincitori della diciassettesima edizione di Dance Your PhD, il contest dell’American Association for the Advancement of Science e Science ideato da John Bohannon, che invita a raccontare appunto il proprio progetto di dottorato a suon di musica e balletti. E, come da tradizione, vi raccontiamo quali sono state le ricerche che si sono aggiudicate la vittoria.
Cinque le categorie premiate dal contest: chimica, biologia, fisica, scienze sociali e intelligenza artificiale e quantum science (solo per questa non era necessario avere PhD o essere uno studente di dottorato) e un vincitore assoluto. Quest’anno però c’è stata qualche sovrapposizione, così che i premiati in totale sono quattro. Conosciamoli più da vicino, a partire dal vincitore assoluto, che si aggiudica anche il premio per la categoria di chimica. Un premio decisamente piccante.
Dance Your PhD: il vincitore assoluto e per la sezione di chimica
Il video in questione è stato girato alla University of Helsinki, dove Sulo Roukka, il vincitore, ha preso il suo dottorato di recente, ed è un inno alla chemestesi, ovvero al meccanismo che ci permette di percepire alcune caratteristiche del cibo. Parliamo per esempio del piccante del peperoncino o della freschezza del mentolo. Sensazioni che possiamo percepire, come ci ricordano Roukka e colleghi, grazie a “dei piccoli sensori” che accendono i sensi attraverso l’attivazione del nervo trigemino e che ognuno percepisce, e gradisce, in modo diverso dagli altri. “La chemestesi gioca un ruolo non solo nel modo in cui percepiamo e sperimentiamo il cibo, ma anche nel modo in cui ci muoviamo sulla pista da ballo – si legge nella descrizione del video su YouTube – Può creare connessioni uniche tra l’esperienza sensoriale e il ritmo nella danza”.
Le piante protagoniste del Dance Your PhD per la biologia
Arriva invece dalla Germania, e precisamente dalla Friedrich Schiller University Jena, la vincitrice per la sezione biologia. La ricercatrice Priya Reddy, e una folta compagnia di ballerini, porta in scena la descrizione di un meccanismo che permette alle piante – in questo caso al modello sperimentale dell’Arabidopsis – di difendersi da patogeni come i batteri del genere Pseudomonas. Sulla scena foglie, radici, e il batterio, ovviamente, di cui è stato usato un pezzettino (il flagello) per vaccinare le piante.