Snam mette 400 milioni di euro per sostenere i processi di innovazione e trasformazione digitale fino al 2029. Risorse necessarie per tenere il passo dell’evoluzione tecnologica e per centrare l’obiettivo della società italiana che gestisce la rete dei gasdotti in tutto il Paese: “Diventare un operatore multi-molecola, capace di gestire più molecole verdi nel percorso di decarbonizzazione”, ha spiegato l’amministratore delegato Stefano Venier che a Milano ha svelato l’Innovation Plan del gruppo. Una roadmap che dovrà essere aggiornata nel tempo, ma che costituisce la base sulla quale costruire il futuro tech di Snam. Un documento che ha il sapore dell’eredità lasciata da Venier al suo successore, Agostino Scornajenchi, che prenderà le redini della società dal 14 maggio dopo essere stato indicato come nuovo amministratore delegato da Cdp, Cassa depositi e prestiti, la cassaforte del risparmio postale.
“L’innovazione è da sempre nel dna di Snam, ma le complessità crescenti della fase attuale, caratterizzata dalla fragilità degli equilibri complessivi e da un percorso di transizione energetica sempre meno lineare, hanno ulteriormente aumentato l’importanza di un costante upgrade tecnologico di asset, processi e sistemi, sviluppando un innovativo modello di gestione e visione della prospettiva”, ha detto Venier.
Un percorso che non può prescindere dall’open innovation. “È uno degli strumenti con cui in Snam ci apriamo al mercato per cercare soluzioni”, ha ricordato Claudio Farina, Chief Strategy & Technology Officer. “Lavoriamo con l’open innovation da diversi anni, abbiamo incontrato 4mila startup, con vaglio critico abbiamo valutato le loro soluzioni: una trentina hanno sviluppato prototipi e di queste una decina sono andate in fase di scaleup, con soluzioni tecniche di operation o al servizio del mondo dei processi corporate”, ha aggiunto il manager.
Snam, 62 milioni per la tecnologia di frontiera
L’Innovation Plan si sviluppa nel quadriennio 2025-2029 e viaggia su un doppio binario: 338 milioni vengono destinati a quelle tecnologie già mature e pronte per essere utilizzate nei processi aziendali, mentre 62 milioni alimentano progetti di esplorativi più di frontiera, dalle nuove applicazioni basate sull’intelligenza artificiale alle tecnologie clean tech per la produzione, l’uso finale e la trasformazione di molecole decarbonizzate. Snam guarda alle potenzialità del carbon capture utilization and storage, ma anche alla robotica, al computing e all’applicazione delle innovazioni spaziali per il monitoraggio della propria rete di gasdotti paneuropea.
“Le tecnologie su cui puntiamo sono sostanzialmente di due tipi: da una parte quelle legate alla digitalizzazione, all’intelligenza artificiale e al cloud computing, e dall’altra quelle più direttamente legate alla decarbonizzazione, ambito nel quale far rientrare le clean tech e le soluzioni per gestire la CO2 catturata e le molecole verdi come l’idrogeno”, ha dettagliato Farina.