La maturazione dei pomodori dipenderebbe da un meccanismo noto come autofagia, che è presente praticamente in tutte le forme di vita (ad eccezione dei batteri), compresi gli esseri umani. Si tratta di un sistema che consente alle cellule di disassemblare proteine e organelli danneggiati per riutilizzare i “mattoncini” di cui sono costituiti. Ecco come funziona l’autofagia e cosa c’entra con la maturazione dei pomodori.
Come funziona l’autofagia
L’autofagia è un meccanismo fondamentale per le cellule, poiché permette per esempio di eliminare alcuni patogeni, ma anche di regolare l’equilibrio metabolico della cellula stessa, visto che consente il recupero di “materiali da costruzione” a partire da componenti cellulari danneggiate.
Queste ultime vengono incapsulate all’interno di vescicole note come autofagosomi, che vanno poi a fondersi con organelli chiamati lisosomi, deputati alla degradazione e al riciclo del contenuto della vescicola. In generale, l’autofagia si attiva quando la cellula si trova in condizioni di carenza di nutrienti, oppure, appunto, quando specifici organelli o proteine risultano danneggiati per qualche motivo.
Controllare la maturazione dei pomodori
Ma cosa c’entra l’autofagia con la maturazione dei pomodori? Alcuni studi pubblicati in precedenza sembravano indicare qualche tipo di correlazione fra questo meccanismo cellulare e la produzione di etilene, la molecola che regola la maturazione in moltissimi frutti, fra cui le mele, le banane e anche i pomodori.
Gli autori e le autrici della presente ricerca hanno quindi generato delle piante di pomodoro geneticamente modificate, in cui è possibile indurre un’inibizione temporanea dell’autofagia. Da questi esperimenti è emerso che la produzione di etilene e la conseguente maturazione avvengono prematuramente nei frutti delle piante in cui l’autofagia è inibita. In altre parole, l’autofagia sembrerebbe regolare (e in particolare ritardare) la maturazione dei pomodori.
In futuro, conclude Simon Michaeli, che ha coordinato lo studio ed è ricercatore presso il centro di ricerca agricola Volcani Institute (Israele), “potremmo sfruttare le conoscenze sui meccanismi cellulari e molecolari che regolano la maturazione per ridurre la perdita e lo spreco di prodotti nella catena di approvvigionamento, dagli agricoltori alle nostre cucine. Questo ci porta al nostro prossimo compito: identificare il meccanismo molecolare con cui l’autofagia regola l’inizio della produzione dell’etilene”.