Esplora il mondo della tecnologia e del lifestyle con Consigli Tech e Lifestyle di Flavio Perrone

Referendum sul matrimonio egualitario, facciamo chiarezza su come funziona davvero

da | Mag 13, 2025 | Tecnologia


Il 5 maggio 2025 è iniziata la raccolta firme per un referendum sul matrimonio egualitario in Italia. Secondo il comitato che lo propone, potrebbe introdurre importanti cambiamenti per le coppie lgbtqia+, ma da quando la notizia ha iniziato a circolare, giuristi, attivisti e figure impegnate nella tutela dei diritti della comunità arcobaleno hanno espresso dubbi sulla sua efficacia. In particolare perché il referendum si configurerebbe come abrogativo, per eliminare alcuni richiami alla legge sulle unioni civili per equipararle al matrimonio, ma la formulazione di questo intervento non sarebbe chiarissima.

A portare avanti la raccolta firme per il referendum è il comitato Uguali! (che fa capo a Volt Italia, sezione italiana del movimento politico paneuropeo Volt). L’obiettivo è modificare la legge Cirinnà del 2016 (dal cognome della politica che l’ha portata avanti, la democratica Monica Cirinnà) che ha introdotto, proprio quell’anno, le unioni civili nel nostro paese. In particolare, secondo quanto scritto nella proposta di referendum, l’obiettivo è la cancellazione di alcuni passaggi della legge per “eliminare le disparità tra unioni civili e matrimonio, estendendo pienamente i diritti oggi negati alle coppie non eterosessuali o queer“. Il testo completo del referendum abrogativo sul matrimonio egualitario è disponibile sul sito del ministero della Giustizia.

In cosa consistono le modifiche

Attualmente la legge consente le unioni civili tra coppie omosessuali, che però non godono di alcuni diritti fondamentali, come l’adozione congiunta quando uno dei partner ha figli. In caso di morte del genitore biologico, infatti, il minore potrebbe essere separato da chi lo ha cresciuto. Una prevalenza del sì permetterebbe alle coppie unite civilmente di accedere all’adozione, esattamente come avviene per le coppie etero coniugate. In particolare, verrebbero riconosciute la stepchild adoption (adozione del figlio del partner) e l’adozione piena.

L’obiettivo del referendum è anche quello di modificare le conseguenze in caso di morte di uno dei due partner, ovvero modificare l’articolo 22 che recita: “La morte o la dichiarazione di morte presunta di una delle parti dell’unione civile ne determina lo scioglimento”.

Il referendum riguarda anche l’abolizione dell’articolo 1, comma 26 della legge sulle unioni civili, che protegge i diritti acquisiti nel caso uno dei partner cambi sesso durante l’unione. La sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso infatti determina lo scioglimento dell’unione civile tra persone dello stesso sesso e non prevede la possibilità della conversione in matrimonio per dichiarazione congiunta delle parti. La raccolta firme è ufficialmente iniziata il 5 maggio e durerà 90 giorni, fino al 3 agosto 2025.

Le critiche

La raccolta firme di Volt, tuttavia, ha ricevuto numerose critiche da esponenti della comunità lgbtqia+. Secondo Rete Lenford, una rete di avvocati ed esperti legali specializzati nel diritto a tutela delle persone lgbtqia+, come scritto in un post sui social, “anche se si raccogliessero almeno 500.000 firme entro il 3 agosto 2025 e anche se il referendum venisse giudicato ammissibile (e, quindi, effettivamente proponibile) dalla Corte costituzionale, un esito favorevole nelle urne NON introdurrebbe in Italia il matrimonio per coppie formate da persone dello stesso sesso”. Questo perché quel testo “vuole mantenere le unioni civili introdotte nel 2016, eliminando le parti che le differenziano dal matrimonio anche rispetto alla filiazione” e in caso di ipotetica vittoria “le coppie same sex potrebbero continuare soltanto a unirsi civilmente, parificando gli effetti della loro unione a quelli matrimoniali, ma non potrebbero sposarsi“.

Inoltre, secondo Fabrizio Marrazzo, leader del Partito Gay, la proposta di referendum diffusa dal comitato sarebbe la copia di una bozza errata che il suo stesso partito aveva scritto nel 2022 per attivare una campagna sul matrimonio egualitario e sarebbe stata usata senza chiedere il consenso a Marrazzo.

Chi volesse firmare la proposta, può sottoscriverla sul sito ufficiale del ministero della Giustizia, accedendo con Spid o Carta d’identità elettronica (Cie), o ai banchetti messi a disposizione in tutta Italia dal comitato per informare sull’iniziativa.



Fonte

Written By

Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

Related Posts