Termina dopo due anni l’indagine aperta dall’Antitrust sul caso Meta-Siae. Nella primavera del 2023 il gruppo statunitense, proprietario di Facebook, Instagram e Whatsapp aveva rimosso le canzoni gestite dalla Società italiana autori ed editori a causa del mancato rinnovo dell’accordo sul diritto d’autore tra le due parti. Da lì si era innescata una guerra di ricorsi e contro-ricorsi dall’Antitrust fino al Tar e al Consiglio di Stato. Nello specifico, la Siae aveva accusato Meta di abusare della sua posizione in fase di trattativa (anche se il Consiglio di Stato ha dato ragione alla big tech) e la società di Mark Zuckerberg aveva presentato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) una serie di rimedi per garantire l’equità dei negoziati.
L’impegno annunciato da Meta a gennaio
Pur negando di aver tenuto un comportamento scorretto, a gennaio Meta à si è impegnata ad avviare con quattro mesi di anticipo il confronto con i partner per il rinnovo degli accordi di licenza e a definire in modo chiaro modalità e tempi della trattativa. In caso di mancato accordo, la proposta prevede la stipula di un’intesa provvisoria, che salvaguardi la musica sulle piattaforme Meta. Dopo aver valutato le proposte, l’Agcm ha stabilito che i rimedi sono “idonei a far venire meno i profili di criticità oggetto dell’istruttoria”. L’Authority ha chiuso, quindi, l’indagine contro la società aperta due anni fa senza accertare violazioni e rendendo obbligatorie le modifiche concordate.