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Pelo arancione dei gatti, finalmente sappiamo qual è il suo segreto

da | Mag 19, 2025 | Tecnologia


Da Garfield, al Gatto con gli stivali, a Romeo degli Aristogatti: le numerose comparse cinematografiche dei gatti con il pelo arancione la dicono lunga del fascino che suscitano sugli esseri umani. Ma perché i gatti arancioni sono arancioni? È una domanda che gli scienziati si pongono da tempo, e finalmente abbiamo la risposta: colpa di una mutazione a monte del gene Arhgap36, situato sul cromosoma X di questi felini. La conclusione è frutto di due studi condotti in modo indipendente, entrambi pubblicati su Current Biology.

Cromosoma X: da tempo il sospettato

Quello che sappiamo è che la maggior parte dei gatti con il pelo completamente arancione sono maschi, mentre quasi tutti quelli che hanno solo delle macchie arancioni sono femmine. Non è una leggenda metropolitana, ma un pattern che ha a che vedere con la genetica e che già da tempo aveva indirizzato i riflettori della ricerca sul cromosoma X.

I maschi, infatti, hanno un solo cromosoma X, mentre le femmine ne hanno due. Ora, se la mutazione che conferisce il pelo arancione si trovasse su questo cromosoma, tutto si spiegherebbe. Secondo questa ipotesi, un gatto maschio necessiterebbe di una sola “copia” della mutazione per avere il pelo arancione, mentre un gatto femmina dovrebbe averne due, il che si verifica infatti con una probabilità molto più bassa.

Le chiazze color arancione, invece, sarebbero dovute al fatto di aver ereditato la mutazione su uno solo dei due cromosomi X. Questo può verificarsi solo nelle femmine, proprio perché i maschi hanno una sola copia di questo cromosoma.

La mutazione che conferisce il pelo arancione

Oggi possiamo finalmente dire che l’ipotesi del cromosoma X era corretta. La mutazione responsabile del pelo arancione è una cosiddetta “mutazione di delezione”, ossia si tratta dell’assenza di un piccolo frammento di Dna sul cromosoma X, per la precisione a monte del gene Arhgap36.

La conclusione deriva dalle analisi genetiche condotte da due gruppi di ricerca indipendenti su campioni derivanti da gatti di colori diversi. Tutti i gatti con il pelo completamente arancione presentano la delezione a monte del gene Arhgap36, che fino ad ora, spiegano gli autori di uno dei due studi, non era mai stato collegato al colore del pelo. In sostanza, questa mutazione sembra attivare il gene Arhgap36 anche in cellule dove normalmente non è espresso, e in particolare nelle cellule responsabili della pigmentazione del pelo dei gatti.

Studiare l’origine della mutazione

È una caratteristica che si è manifestata nel gatto domestico, probabilmente all’inizio del processo di addomesticamento”, racconta Christopher Kaelin, ricercatore presso il Dipartimento di genetica della Stanford University (Stati Uniti) e primo autore di una delle due ricerche appena pubblicate su Current Biology. “Lo sappiamo perché ci sono dipinti che risalgono al dodicesimo secolo in cui si vedono chiare immagini di gatti Calico [quelli con il manto a macchie bianche, arancioni e tigrate, nda]. Quindi la mutazione è piuttosto antica”.

Hiroyuki Sasaki, che ha coordinato l’altro studio ed è docente presso il Medical Institute of Bioregulation della Kyushu University (Giappone), dice di voler indagare ulteriormente le origini della mutazione che conferisce il pelo arancione nei gatti, per scoprire dove e quando si è manifestata per la prima volta. “Un’idea è quella di studiare gli antichi dipinti egizi che raffigurano gatti, o anche di analizzare il Dna di gatti mummificati, per vedere se quelli di allora erano arancioni”, conclude Sasaki. “È ambizioso, ma sono entusiasta di provarci”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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