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Chi è Nicușor Dan, il centrista che ha fermato l’avanzata sovranista alle elezioni in Romania

da | Mag 20, 2025 | Tecnologia


Fine settimana di elezioni in Europa. La sorpresa più rilevante arriva dalla Romania, dove il sindaco di Bucarest, Nicușor Dan, ha vinto il ballottaggio presidenziale battendo George Simion, leader del partito nazionalista e filorusso Aur. Una vittoria dal peso politico rilevante, soprattutto in un paese dove appena pochi mesi fa la corte costituzionale aveva annullato le precedenti elezioni presidenziali per sospette interferenze russe. Simion, che al primo turno era arrivato in testa, era stato accolto appena una settimana fa a Roma al vertice dei Conservatori europei, dove aveva incontrato Giorgia Meloni e gli altri leader del gruppo Ecr per rafforzare le alleanze sovraniste nel continente.

Anche in Polonia si è votato per eleggere il nuovo presidente. Il primo turno ha visto un serrato confronto tra Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia e figura di riferimento del fronte liberal-europeista, e Karol Nawrocki, storico di orientamento nazionalista, sostenuto dai conservatori di Diritto e Giustizia. Stando agli exit poll (i risultati ufficiali sono attesi in serata), entrambi avrebbero ottenuto circa il 30% dei consensi, senza riuscire a superare la soglia necessaria per la vittoria al primo turno. Decisiva potrebbe rivelarsi la posizione di Sławomir Mentzen, candidato dell’estrema destra fermo al 15%, che nei prossimi giorni potrebbe annunciare il proprio sostegno a Nawrocki in vista del ballottaggio del 1° giugno. In Portogallo, intanto, si sono tenute ieri le elezioni parlamentari anticipate, convocate dopo lo scandalo di conflitto d’interessi che ha travolto il premier Luís Montenegro. L’Alleanza democratica, coalizione di centrodestra, si è confermata prima forza del paese, ma non dispone di una maggioranza autonoma e sarà costretta a cercare alleati per formare un governo. Rilevante l’avanzata dell’estrema destra di Chega, che ha sfiorato i socialisti e si è affermata come terzo polo.

Chi è Nicușor Dan?

Nicușor Dan, figura tecnocratica e moderata della politica rumena, ha vinto il ballottaggio presidenziale con il 53,6% dei voti. Sostenuto dalla coalizione liberale pur mantenendo un profilo indipendente, il neopresidente ha costruito la sua carriera come riformatore anti-establishment, criticando sia i socialdemocratici post-comunisti che i nazionalisti. La sua elezione rappresenta una vittoria dell’europeismo in un paese dove l’influenza russa resta un fattore rilevante, specialmente dopo che lo scorso novembre la corte costituzionale aveva annullato un primo voto presidenziale a causa di presunte interferenze di Mosca. Matematico di formazione, è entrato in politica dal basso, fondando nel 2010 l’associazione “Salvati Bucureștiul” (Salviamo Bucarest) per contrastare la speculazione edilizia, per poi creare nel 2016 il partito Unione Salvate la Romania (Usr). Dal 2020 è sindaco di Bucarest, dove ha implementato politiche di trasparenza amministrativa e risanamento urbano.

Il confronto con George Simion ha messo in luce due visioni opposte del futuro rumeno. Da un lato Dan, sostenitore dell’integrazione europea e della collaborazione con la Nato, dall’altro il leader del partito Aur, che ha costruito il suo consenso cavalcando sentimenti nazionalisti, anti-Lgbtq e scetticismo verso Bruxelles. Mentre il primo ha basato la propria campagna sullo sviluppo economico attraverso i fondi europei, Simion ha puntato sulla retorica della “sovranità perduta” e sull’opposizione al supporto militare all’Ucraina, tema cruciale per un paese confinante con il teatro di guerra. Sul risultato ha influito il dato dell’affluenza, che con il 64,72% ha raggiunto il livello più alto degli ultimi trent’anni. La partecipazione dell’elettorato moderato e progressista si è rivelata un fattore importante. La scelta tra l’integrazione occidentale e un modello più vicino all’Ungheria di Orbán era la vera posta in gioco di queste elezioni, con implicazioni significative per la stabilità dell’Europa orientale e il sostegno a Kyiv. La vittoria di Dan segna quindi la conferma dell’orientamento euroatlantico di un paese strategico per la Nato, visto che condivide oltre 600 chilometri di confine con l’Ucraina e ospita importanti basi militari dell’Alleanza.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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