Sony sta effettuando azioni di massa per bloccare account PlayStation Plus relativi a cittadini russi che si sono registrati al servizio da paesi esteri come Turchia, Kazakistan, India e persino Ucraina. Secondo le informazioni trapelate, questi gamer avrebbero bypassato in modo empirico le limitazioni imposte dal colosso nipponico sin dall’inizio del conflitto nel 2022. Gli utenti interessati dal blocco hanno perso tutti gli acquisti effettuati e non sono previsti rimborsi.
Come riportato da alcune fonti come l’Ukrainska Pravda, Sony avrebbe individuato un cospicuo numero di account appartenenti a utenti russi che hanno utilizzato servizi che falsificano la geolocalizzazione per registrarsi a PlayStation Plus da altri paesi. Fingendo di trovarsi in Turchia, Kazakistan, India oppure Ucraina, era così possibile sfruttare il servizio altrimenti inaccessibile sul territorio russo. Sony aveva infatti sospeso le attività di vendita in Russia, considerando sia le console sia i giochi, ma anche le varie opzioni a pagamento, come diretta conseguenza delle sanzioni internazionali imposte al paese che nel 2022 ha invaso l’Ucraina dando il via alla guerra che perdura ancora oggi. Molti utenti hanno cercato vie traverse per continuare a acquistare giochi e abbonamenti, spendendo anche diverse centinaia di euro per continuare a poter giocare a nuovi titoli, scaricare espansioni oppure sfruttare le possibilità di PlayStation Plus. Ora, è tutto perso.
Sony ha infatti verificato gli indirizzi IP in uso e bloccato con azioni di massa, non prevedendo alcun tipo di rimborso per tutti quegli utenti che hanno agito al di là del regolamento. In questi ultimi anni si è creato in Russia un vero e proprio mercato parallelo di importazione illegale di beni altrimenti non accessibili, che riguarda in modo particolare il segmento del tech. Per esempio, gli iPhone vengono introdotti oltre il confine da alcuni paesi amici (meglio ancora se confinanti) come la Cina oppure nazioni che facevano parte dell’ex blocco sovietico.
