Dopo anni di negoziati, il tanto atteso accordo pandemico dell’Oms è giunto finalmente nella sua fase finale. Dopo avere esaminato il documento, infatti, i membri dell’Assemblea mondiale della Sanità hanno votato a Ginevra, approvandolo con il seguente risultato: 124 sì, nessun voto contrario e 11 astensioni. Oltre a Russia, Iran, Singapore, Romania e Bulgaria, ad essersi astenuta c’è anche l’Italia, che tre anni fa invece era stata tra i promotori dell’accordo pandemico dell’Oms. Ma perché?
L’accordo pandemico dell’Oms
Ricordiamo in breve che l’accordo pandemico dell’Oms nasce sostanzialmente con lo scopo di rafforzare gli sforzi globali in materia di prevenzione, preparazione e risposta alle minacce di future pandemie. Come vi abbiamo raccontato, infatti, a dicembre 2021 gli Stati membri dell’Oms hanno istituito l’Intergovernmental Negotiating Body (Inb) per redigere un accordo per gestire una futura pandemia e non ripetere gli stessi errori commessi durante la pandemia di Covid-19. Ad aprile scorso, dopo molteplici aggiustamenti e negoziati, gli Stati membri hanno finalmente raggiunto un’intesa presentando un testo concordato di 35 pagine, nel quale venivano proposte diverse strategie di gestione, tra cui la facilitazione del trasferimento tecnologico e l’istituzione di un sistema di accesso dei patogeni e condivisione dei benefici, chiamato Pathogen Access and Benefit Sharing System.
La sovranità
Nella bozza della proposta, come vi abbiamo raccontato, è stata evidenziata anche la sovranità dei Paesi nell’affrontare le questioni di sanità pubblica all’interno dei propri confini. In altre parole, quindi, è stato ribadito che in nessun caso l’Oms avrebbe potuto superare i poteri delle sovranità nazionali. Nulla nella bozza di accordo – si legge nella nota – deve essere interpretato nel senso di conferire all’Oms l’autorità di dirigere, ordinare, modificare o prescrivere leggi o politiche nazionali, o di imporre agli Stati l’adozione di azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre obblighi vaccinali o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare lockdown.
Perché l’Italia si è astenuta
Ed è proprio sulla sovranità che si fonda il mancato sì all’accordo pandemico dell’Oms da parte dell’Italia. Un’astensione riconducibile più a una scelta politica che ad altro. “Questo cambio di passo non ha nessuna spiegazione né scientifica né di sanità pubblica, ma evidentemente si tratta di una scelta di natura politica, basta vedere la cattiva compagnia dei Paesi con cui l’Italia ha votato”, ha commentato all’Ansa Walter Ricciardi, ex presidente dell’Iss. “Paesi che non hanno a cuore il bene comune ma tengono di più alle sensibilità politiche dei propri elettori sovranisti e populisti”. Il ministro della Salute Orazio Schillaci, ha sottolineato in un documento di spiegazione del voto che dal punto di vista del governo italiano il punto chiave è la tutela della sovranità degli Stati. “Con l’astensione odierna – si legge – l’Italia intende ribadire la propria posizione in merito alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nell’affrontare le questioni di salute pubblica. Apprezziamo che questo principio sia stato incluso nel testo dell’Accordo sulla pandemia. Riteniamo inoltre che l’Accordo debba essere attuato nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e tutela dei diritti fondamentali, inclusa la protezione dei dati personali e delle libertà individuali. Tenendo fermi questi principi, l’Italia auspica di continuare a collaborare con gli altri Stati membri dell’Oms per definire le questioni in sospeso che, a nostro avviso, meritano ulteriori approfondimenti”.