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Doge, perché anche senza Musk è più pericoloso che mai

da | Mag 26, 2025 | Tecnologia


Cosa pensare del Doge in questa fase dell’amministrazione di Donald Trump? Ora che Elon Musk sembra essersi ritirato dai suoi incarichi governativi e i tribunali statunitensi stanno tentando di bloccare alcune delle iniziative più drastiche dell’ente, si potrebbe pensare che i peggiori eccessi del Dipartimento per l’efficienza del governo siano ormai alle spalle, sostituiti da qualcosa di più simile a una stasi.

Peccato che non sia così, nemmeno lontanamente.

Il Doge senza Musk

Nonostante l’immagine del Doge rimasta più impressa nella memoria collettiva sia probabilmente quella di Musk che brandisce una motosega, dietro questa teatralità si nasconde un’organizzazione che ha permeato silenziosamente tutti gli angoli del governo federale degli Stati Uniti. Ed è sempre più chiaro che i suoi obiettivi sono ormai indistinguibili da quelli del resto dell’amministrazione Trump. Arrivati a questo punto, rimuovere il Doge sarebbe come cercare di togliere una goccia di colorante alimentare da un bicchiere d’acqua.

Ma cosa sta facendo in questo momento? Se da una parte non prova più a licenziare migliaia di dipendenti pubblici americani in modo rumoroso e maldestro, il Doge sta lavorando in segreto per raccogliere, combinare e analizzare dati che non sono mai stati destinati a entrare in contatto. Per poi sfruttare queste informazioni allo scopo di trovare e sorvegliare gli immigrati e aiutare il dipartimento di Giustizia con le incriminazioni legate a presunti brogli elettorali.

Mentre Musk sostiene di essersi allontanato dal Doge (sebbene la settimana scorsa abbia incontrato i deputati del Partito repubblicano alla Camera), i suoi luogotenenti sono ancora saldamente al loro posto nelle agenzie che controllano il personale federale e regolano le sue aziende. Stando alle ricostruzioni, l’ente sta usando Grok – il chatbot di intelligenza artificiale sviluppato da una società dell’imprenditore, xAI – per analizzare dati sensibili, il che significa che potenzialmente le informazioni personali di milioni di americani vengono impiegate per l’addestramento del suo modello di AI. Al centro di questi sforzi, poi, c’



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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