La variante Nimbus di Covid-19 è arrivata in Italia. Chiamata ufficialmente NB.1.8.1, è stata rilevata in un paziente fragile di 69 anni, ricoverato all’ospedale policlinico San Martino di Genova. Gli esperti, tuttavia, sottolineano che non bisogna allarmarsi. Ma di che variante si tratta, che sintomi dà e i vaccini continuano a essere efficaci?
La variante Nimbus
Rilevata per la prima volta a gennaio scorso, Nimbus fa parte delle varianti di Covid-19 appartenenti alla famiglia delle Omicron e, nel dettaglio, deriva dalla variante ricombinante XDV.1.5.1. Il 23 maggio scorso, l’Organizzazione mondiale della sanità l’ha inserita nella lista delle varianti sotto monitoraggio (VUM) e rispetto alla variante attualmente dominante, LP.8.1, NB.1.8.1 indica che il virus si è evoluto ancora. Presenta infatti le seguenti mutazioni sulla proteina spike aggiuntive: T22N, F59S, G184S, A435S, V445H e T478I. Rispetto a JN.1, NB.1.8.1 presenta le seguenti mutazioni: T22N, F59S, G184S, A435S, L455S; F456L, T478I e Q493E. Come riferiscono dall’Oms, sappiamo che le mutazioni in posizione 445 aumentano l’affinità di legame con il recettore umano hACE2, “il che potrebbe aumentare la trasmissibilità della variante”, precisano gli esperti. Mentre altre mutazioni, come quella in posizione 435, “riducono la potenza di neutralizzazione degli anticorpi di classe 1 e di classe 1/4”.
Sintomi, contagiosità e vaccini
Sebbene rientri nelle VUM e la sua circolazione sia aumentata in modo significativo nelle ultime settimane a livello globale (mentre LP.8.1 sta iniziando a diminuire), fino ad oggi le evidenze disponibili suggeriscono che il rischio aggiuntivo per la salute pubblica rappresentato dalla variante Nimbus sia basso. Non sembrerebbe, quindi, avere una virulenza e una contagiosità più elevate delle altre variante già in circolo. “Prevediamo che i vaccini Covid-19 attualmente approvati rimangano efficaci per questa variante, contro la malattia sintomatica e grave”, spiegano dall’Oms. “Nonostante un concomitante aumento di casi e ricoveri ospedalieri in alcuni Paesi in cui NB.1.8.1 è diffusa, i dati attuali non indicano che questa variante porti a una malattia più grave rispetto ad altre varianti in circolazione”.
Niente allarmismi
Data la sua diffusione non sorprende il fatto che la variante Nimbus sia arrivata anche nel nostro Paese. Ma, come ribadisce all’Adnkronos Salute Giancarlo Icardi, coordinatore del laboratorio di Igiene regionale, “non c’è alcuna emergenza, non c’è nessun allarme”. Si tratta, in altre parole, della tipica evoluzione dei coronavirus e questo ultimo caso “rientra nella normalità, visto che i virus non vanno mai in vacanza”, aggiunge l’esperto. “Dal punto di vista pratico non provoca una patologia diversa o più grave o più cattiva, è semplicemente un’evoluzione del virus che modifica le sue caratteristiche per sopravvivere, sfuggire in parte al sistema immunitario e avere più possibilità di replicarsi”.