Le autorità del Paraguay hanno denunciato un attacco hacker sull’account X del presidente Santiago Peña, usato per diffondere un post falso in cui si sosteneva che il Bitcoin diventava la “valuta a corso legale” del Paese.
Un finto discorso presidenziale giustificava la decisione, presa “dopo rigorose valutazioni”, e citando un “impegno incrollabile per l’innovazione finanziaria”.
Una dichiarazione dello stesso Peña ha però rapidamente segnalato “attività irregolari che suggeriscono un possibile accesso non autorizzato” al suo account, chiedendo che “i contenuti recenti vengano ignorati” fino alla conferma ufficiale.
Il ministro dell’Informazione e delle Comunicazioni, Gustavo Villate, ha dichiarato in seguito alla stampa che il problema è stato risolto “immediatamente” e che “l’account da cui ha avuto origine l’attacco informatico” è stato identificato.
La notizia dell’attacco hacker si è diffusa rapidamente, e il governo del Paraguay ha chiarito subito che non ci sono stati cambiamenti nella politica monetaria del Paese e che il peso paraguayano rimane la valuta ufficiale. I responsabili dell’attacco non sono stati ancora identificati.
Questo incidente evidenzia l’importanza della sicurezza informatica per le figure pubbliche e le istituzioni governative, in quanto un attacco hacker può avere conseguenze significative sulla stabilità finanziaria e sulla fiducia pubblica.
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