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Meta AI e privacy, le cose che scrivete possono essere viste da tutti se non fate attenzione

da | Giu 13, 2025 | Tecnologia


In effetti, non è chiaro se gli utenti dell’app siano consapevoli del fatto che le loro conversazioni con l’intelligenza artificiale di Meta possono diventare pubbliche. Ma c’è anche la possibilità che alcuni di loro stiano semplicemente trollando la piattaforma dopo che i media hanno iniziato a parlare del fenomeno. In ogni caso, va sottolineato che le conversazioni su Meta AI non sono visibili a tutti di default: gli utenti devono scegliere di condividerle.

Gli esempi di scambi che sembrano parlare di questioni private non mancano. Un utente ha chiesto a Meta AI di fornire un modello per chiudere il contratto di affitto di un’altra persona. Un altro ha usato il chatbot per cercare informazioni sulle responsabilità della sorella in un caso di potenziale frode fiscale aziendale, citando una città specifica e utilizzando un account collegato a un profilo Instagram in cui sono visibili il suo nome e il suo cognome. Ma c’è anche chi si è rivolto all’AI per redigere una dichiarazione da usare in tribunale, dando in pasto al sistema una miriade di informazioni personali, sia sulla persona coinvolta nel procedimento che su se stesso.

Molti casi riguardano domande legate a questioni mediche, in cui le persone rivelano per esempio di avere problemi intestinali, chiedono consigli per l’orticaria o provano a informarsi su un’eruzione cutanea apparsa sull’interno coscia. Un utente, per esempio, ha raccontato a Meta AI di essersi operato al collo, indicando età e professione. Parecchi account sembrano collegati a un profilo Instagram pubblico.

In una dichiarazione inviata via email a Wired US, il portavoce di Meta Daniel Roberts ha sottolineato che le chat su Meta AI sono private a meno che gli utenti non decidano di condividerle sul feed Discover attraverso un processo a più fasi. L’azienda non ha risposto alle domande sulle misure adottate per minimizzare la condivisione di informazioni che possono portare all’identificazione degli utenti.

Meta AI e la privacy

Nel post sul blog aziendale che annuncia il lancio dell’applicazione, Meta dichiara che nulla viene condiviso nel vostro feed a meno che non scegliate di pubblicarlo. L’azienda specifica anche che gli utenti possono chiedere all’intelligenza artificiale di “ricordare determinate cose” sul loro conto e “fornire risposte più pertinenti alle vostre domande attingendo alle informazioni che avete già scelto di condividere sui prodotti Meta, come il vostro profilo e i contenuti che vi piacciono o con cui interagite“.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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