D’altra parte, raccogliere i segnali del Pizza Index è meno difficile di quanto potrebbe sembrare: Google Maps fornisce regolarmente informazioni sui picchi di attività di ristoranti, locali notturni e altro; mentre tramite le app di consegna è possibile notare improvvisi aumenti nei prezzi o nei tempi di consegna in una determinata zona, segnalando, anche in questo caso, un’attività insolitamente elevata. È anche possibile monitorare i gruppi Facebook o le pagine Reddit in cui i rider si scambiano informazioni ed esperienze. Gli esperti di OsInt più abili dal punto di vista informatico potrebbero anche sfruttare delle API collegate alle app più utilizzate per essere informati in tempo reale sulle anomalie dei servizi di consegne o di altri simili.
Ma se è così facile prevedere quando al Pentagono o alla Casa Bianca sono in corso riunioni prolungate, facendo presagire che qualcosa di grosso sta per avvenire, perché non prendono delle semplici contromisure? “Credo che conoscano bene il problema, ma lo ritengano poco importante o lo sottovalutino, dato che alla fine l’indicatore degli ordini di pizza fornisce informazioni circa la probabile presenza di attività governative ma non consente in alcun modo di capirne il tipo. È probabilmente un fastidio, ma per il governo USA nulla di più”, prosegue Dal Checco.
I limiti del Pizza Index
Oltre a non poter sapere, anche se magari è possibile intuirlo, quando una questione geopolitica scottante è in cima all’agenda mediatica, c’è anche il problema dei falsi positivi: invece di essere causate da una riunione d’emergenza, il picco di consegna delle pizze potrebbe essere legato a un importante evento sportivo che i colleghi hanno deciso di guardare insieme o a una festa di pensionamento e simili. In più, è impossibile sfruttare uno strumento di OsInt di questo tipo per scoprire se sono in corso operazioni magari di cruciale importanza, ma conosciute solo da un ristrettissimo numero di funzionari governativi.
Nonostante gli inevitabili limiti, altre forme simili di OsInt sono state impiegate nel corso dei secoli: “Un altro indicatore indiretto o non convenzionale usato in passato, di cui parlo sempre durante i miei corsi OsInt, è quello del prezzo delle arance a Parigi. Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Alleati utilizzarono proprio il prezzo delle arance a Parigi come indicatore indiretto dell’efficacia dei bombardamenti sui collegamenti stradali e ferroviari: quando le vie di comunicazione (principalmente ponti o viadotti) venivano colpiti e distrutti, le arance non riuscivano ad arrivare nella capitale francese e quindi il prezzo aumentava notevolmente”, racconta Dal Checco. “Altri indicatori famosi sono la presenza di rifiuti nei bidoni (che però richiede osservazione diretta) o il numero di auto parcheggiate in un luogo (questo osservabile anche via satellite), forse ancora più precisi del numero di pizze ordinate in orari serali”.
La correlazione, come noto, non sempre indica una casualità. E il tentativo, tipico del mondo di internet, di dare a tutti i costi una spiegazione ai tanti pattern e alle tante tracce reperibili in rete – che può trasformarsi in una finta OsInt più simile a un gioco di ruolo – è anche alla base di pericolose teorie del complotto come QAnon (o anche solo del rischio di diffondere allarmismi e disinformazione sulla base di un ordine di pizze che potrebbe, come detto, anche indicare altro).
Alla luce di tutto ciò, e affinché abbia una sua utilità, gli esperti di OsInt non fanno ovviamente affidamento a un solo indicatore, ma lo incrociano con le altre fonti a disposizione. Altrimenti, un indicatore che, per quanto bizzarro, ha dimostrato nel corso dei decenni di avere una sua effettiva validità, rischia di trasformarsi da segnale di open source intelligence in una sorta di meme dello spionaggio.