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Jeff Bezos, siamo stati a Venezia sulle sue tracce, prima delle (controverse) nozze

da | Giu 27, 2025 | Tecnologia


Ma quand’è che si sposa quello là?” – “Non lo so, forse domani, forse venerdì. Ma tanto, scusami, a noi che ci cambia?”.

Quello là è ovviamente Jeff Bezos e in attesa del vaporetto sul molo di San Zaccaria, in pieno centro a Venezia, due signori di mezza età discutono del matrimonio più atteso e controverso dell’anno, non solo in città. Quello del fondatore di Amazon e secondo uomo più ricco del pianeta (con un patrimonio stimato di 250,1 miliardi di dollari), che approda in Laguna nel weekend del 26-29 giugno per sposare – in mezzo a un ricco calendario di feste ed eventi esclusivi – Lauren Sánchez, dopo l’annuncio di alcuni mesi fa. Per l’occasione, la città lagunare viene blindata e trasformata in un enorme red carpet galleggiante, pronta – più o meno – ad accogliere oltre 250 invitati (tra cui star di Hollywood, magnati della Silicon Valley e reali europei), oltre a decine di jet privati e yacht ormeggiati lungo la costa.

Il gigantesco “Koru” – il veliero da mezzo miliardo del patron di Amazon, considerato il più grande yacht a vela del mondo – non lo abbiamo visto. In compenso ci siamo accontentati del più modesto Kismet – 122 metri di lunghezza a fronte dei 127 dell’altro -, appartenente al multimiliardario pakistano-americano Shahid Khan, anche lui tra gli invitati.

Ma tanto qui in estate gli yacht si parcheggiano sempre, mica solo per Bezos, basta pagare!”, dice sconsolata una cameriera che lavora in una caffetteria sulla Fondamenta delle Zattere, a ridosso del canale della Giudecca. Una bella passeggiata messa purtroppo in ombra – letteralmente – dall’enorme yacht Limerence, di proprietà sconosciuta.

Basta passare qualche ora in laguna per capire che insomma non è tutto oro quel che luccica, o che naviga. Lo dimostra il fatto che, all’indomani dell’annuncio di nozze, all’entusiasmo glamour si sono subito contrapposte le proteste – prima verbali, poi anche “fisiche” – di ambientalisti e attivisti locali, che hanno messo sotto accusa non solo l’impatto ecologico dell’evento, ma anche/soprattutto l’ennesimo uso spettacolare e strumentale di Venezia, usata come palcoscenico di cerimonie elitarie, nonostante la fragilità e la fatica procurate già dal turismo di massa.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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