Un “risveglio sociale” tutt’altro che scontato, considerando il contesto di provenienza e il nome pesantissimo, soprattutto per una donna. “In un certo senso avere un cognome così famoso è stato più difficile per i miei fratelli, perché c’erano molte aspettative su di loro, mentre da me non ci si aspettava nulla. C’era meno pressione ma anche la sensazione di non contare poi così tanto”, spiega Disney. Una realtà comune alla maggior parte degli ambienti benestanti e conservatori degli Stati Uniti, in cui alle donne viene detto che “ciò che fanno non ha alcun valore. Investono nel valore di ciò che fanno gli uomini intorno a loro, i loro padri, i loro fratelli, i loro mariti, e investono molto nel patriarcato. E così, molto spesso, le donne più conservatrici che incontrerete sono quelle che sono state ricompensate dal patriarcato. Hanno vissuto per tantissimo tempo sotto questo incantesimo e quindi non lo metteranno mai in discussione. Perché farlo vuol dire mettere in discussione la loro stessa vita”.
Disney fa però una distinzione tra privilegio ed entitlement, la pretesa che questo privilegio sia un diritto inalienabile, che non può in alcun caso essere messo in discussione. “Quando si hanno molti soldi si parla di privilegio. Ma il privilegio significa semplicemente avere un vantaggio e non è una cosa intrinsecamente negativa – dice –. In realtà, il problema è l’entitlement. Che è diverso: vuol dire che hai accettato il tuo privilegio e pensi che sia naturale, te lo aspetti e diventa parte del modo in cui interpreti il mondo. E questo è tossico”.
In chiusura, Disney dedica un passaggio allo strapotere dei nuovi ricchi d’America, gli imprenditori del tech. “C’è una crisi di leadership nel settore tecnologico – osserva l’attivista –. Penso che in parte sia legata alla natura della tecnologia, a quali sono le qualità intellettuali di una persona che fa strada nel campo. Molto spesso c’è una mancanza di intelligenza emotiva”. Un problema che si riflette in primis nelle aziende che i tech bro della Silicon Valley guidano, dove vige una separazione fisica degli spazi tra dirigenti e impiegati. “Penso che sia una delle ragioni per cui questa classe dirigente è riuscita a fare tanti danni senza pagarne le conseguenze – chiosa Disney –. Mettono in atto una gerarchizzazione delle persone. I ricchi, soprattutto negli Stati Uniti, hanno sviluppato un sistema di spazi privati che li solleva dal dover guardare ciò che hanno fatto, ciò di cui sono in parte responsabili”.
