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Cina, come l’Ungheria è diventata la porta di ingresso in Europa

da | Lug 8, 2025 | Tecnologia


Nell’ultimo periodo sono aumentati gli screzi tra Cina e Unione europea: Pechino non ha ancora digerito la decisione di Bruxelles di alzare i dazi sulle auto elettriche “made in China” che la Commissione sta già valutando di introdurre un balzello sui pacchi di basso valore comprati sugli store online low cost. Come se non bastasse, il colosso economico asiatico lamenta nuovamente di essere stato colpito di rimbalzo dalle sanzioni che l’Unione europea ha varato contro la Russia. Chiara in molti casi la volontà dell’Europa di difendere il proprio ecosistema industriale dagli assalti cinesi, ma si è sicuri che il Vecchio continente non sia già finito avviluppato dalle spire del Dragone?

Gli investimenti della Cina in Europa

La domanda sorge leggendo un rapporto redatto dai centri di ricerca Rhodium e Merics appena pubblicato, secondo cui nel 2024 gli investimenti diretti esteri della Cina nei paesi membri dell’Unione europea e nel Regno Unito hanno raggiunto i 10 miliardi di euro: la cifra oltre a essere di tutto rispetto determina un aumento del 47 per cento rispetto all’anno prima.

Il Vecchio continente nei 12 mesi passati è stato la destinazione principale per gli investimenti cinesi nelle economie ad alto reddito, attirando il 53,2 per cento dei capitali asiatici in questi mercati. E se è vero che i numeri raccolti nel report permettono di cogliere che Pechino sta concentrando le sue attenzioni sui mercati emergenti, soprattutto sui Paesi confinanti della zona asiatica, si vede comunque che nel 2024 la quota dell’Europa sul totale degli investimenti diretti esteri cinesi è comunque salita al 19 per cento: segno che c’è un grande interesse cinese a investire alle nostre latitudini.

In particolar modo, la spesa asiatica destinata all’Europa è stata attratta da progetti cosiddetti “greenfield” (ovvero ex novo, da zero), che hanno toccato il livello record di 5,9 miliardi di euro mentre parallelamente le operazioni di fusione e acquisizione – riguardanti perciò attività preesistenti – hanno raggiunto i 4,1 miliardi.

Le aziende cinesi che investono di più in Europa

Nel corso del 2024 solamente cinque aziende – Catl, Tencent, Geely, Envision e Gotion – hanno rappresentato quasi la metà degli investimenti totali cinesi in Europa. Il colosso delle batterie per auto elettriche Catl che ha appena festeggiato, col debutto alla Borsa di Hong Kong, la più grande Ipo del 2025 (raccolti 4,6 miliardi di dollari) è stato il principale investitore cinese in Europa rappresentando il 16 per cento degli investimenti totali grazie soprattutto al suo interesse, come si vedrà a breve, per l’Ungheria.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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