L’intelligenza artificiale: una rivoluzione senza precedenti
Recentemente, Demis Hassabis, CEO di Google DeepMind, ha rilasciato un’intervista esclusiva al Guardian, offrendo una visione ottimistica sul futuro dell’intelligenza artificiale (IA). Secondo Hassabis, la rivoluzione portata dall’IA sarà “10 volte più grande di quella industriale e forse 10 volte più veloce”. Questa affermazione non solo sottolinea l’importanza dell’IA nel mondo moderno, ma anche le sue potenzialità di trasformazione della società.
Hassabis ha parlato non solo dell’attuale momento dell’IA, ma anche di cosa aspetta l’umanità con l’arrivo dell’intelligenza artificiale generale (AGI). La sua visione è favorevole all’uomo e non apocalittica, contrario a quanto sostengono alcuni critici dell’IA. “Non so se sarà un momento unico”, dice, “potrebbe essere comunque un processo graduale. Avremo questa AGI che esibirà tutte le capacità cognitive degli esseri umani nei prossimi cinque o dieci anni, forse prima”.
A febbraio di quest’anno, il CEO di OpenAI, Sam Altman, aveva predetto che entro il 2035 ogni persona al mondo disporrà di una qualche forma di intelligenza artificiale. Per Hassabis, la sfida è proprio questa, “dobbiamo assicurarci che l’IA venga distribuita equamente, ma questa è più una questione politica. Quando lo sarà, vivremo in un mondo di straordinaria abbondanza”.
La rivoluzione industriale non è stata una passeggiata per tutti, ammette Hassabis, “ma non vorremmo che non fosse mai accaduta. Bisognerà ridurre al minimo la frizione che si creerà nella società per far si che i cambiamenti siano per il meglio”. Questo approccio pragmatico e ottimistico è fondamentale per affrontare le sfide poste dall’IA.
Recentemente, DeepMind ha svelato AlphaGenome, un nuovo modello di IA capace di leggere la materia oscura del DNA, l’insieme delle sequenze genetiche che non codificano per proteine ma che ne influenzano l’attività. Poco dopo è arrivato Aeneas, un modello che riesce a ricostruire testi in latino, anche frammentati o rovinati dal tempo. Questi sviluppi dimostrano il potenziale dell’IA nel campo della genomica e della conservazione del patrimonio culturale.
In conclusione, l’intervista di Demis Hassabis offre una visione chiara e ottimistica sul futuro dell’IA. La sua enfasi sulla necessità di distribuire equamente l’IA e di ridurre al minimo la frizione nella società è fondamentale per affrontare le sfide poste da questa rivoluzione tecnologica. Con l’avanzare dell’IA, è essenziale che la società sia preparata a sfruttare le sue potenzialità per creare un mondo di straordinaria abbondanza.
FP