La Cina limita le vendite dei microchip H20 di Nvidia
La Cina ha deciso di limitare le vendite dei microchip H20 di Nvidia, realizzati per supportare in modo specifico l’intelligenza artificiale H20. Questa decisione segue le dichiarazioni del segretario al Commercio americano Howard Lutnick, che hanno suscitato reazioni negative da parte dei funzionari cinesi.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, citando fonti a conoscenza della questione, le autorità cinesi hanno emesso linee guida informali per le principali aziende tecnologiche come ByteDance e Alibaba, invitandole a sospendere o evitare nuovi ordini di H20, citando problemi di sicurezza.
Le dichiarazioni di Lutnick, rese in un’intervista alla CNBC del 15 luglio, hanno scatenato la reazione cinese. “Non vendiamo le nostre migliori tecnologie, né le seconde, né le terze”, aveva detto Lutnick. “Vogliamo convincere i cinesi abbastanza da far sì che i loro sviluppatori diventino dipendenti dalla tecnologia Usa, questo è il ragionamento”.
La visita a Pechino del numero uno di Nvidia, Jensen Huang, aveva ribadito l’impegno nei confronti del mercato cinese da parte della società californiana e aveva riscontrato un sufficiente interesse da parte dei clienti per riavviare la produzione di H20 con TSMC, il colosso taiwanese. Tuttavia, alcune aziende cinesi hanno rinviato gli acquisti in attesa del potenziale rilascio del chip Blackwell.
Alcuni decisori politici stanno spingendo per un divieto più ampio sui chip stranieri per l’inferenza, il segmento più ampio della domanda di intelligenza artificiale. La situazione rimane in evoluzione, con possibili implicazioni per il mercato dei microchip e l’industria dell’intelligenza artificiale.
FP