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Con F1 Academy l’automobilismo accelera verso l’inclusione

by | Set 10, 2025 | Tecnologia


Secondo l’ex pilota (ora mamma) per portare di nuovo una pilota donna in Formula 1 ci vorranno almeno sei o sette anni. Questo sempre se un paio giovani leve, ora adolescenti, continueranno a crescere professionalmente quanto dovrebbero. Per quanto riguarda la possibile vittoria di una gara o di un campionato, a suo parere per ora è inutile e poco realistico fare previsioni.

L’idea di Susie è che il cambiamento però non deve limitarsi alla presenza nelle vetture, ma a qualcosa di più ampio, avvicinando gli sport dei motori a un pubblico di donne anche come interazione, feeling e offerta. A questo contribuiscono dei partner con una filosofia e prodotti più vicini al mondo femminile (per esempio brand del fashion o del make-up) e quelli della tecnologia (come TeamViewer) utili per la divulgazione dei contenuti e lo sviluppo delle competizioni. A noi è piaciuta la sua visione di fondo: lavorare per nuove possibilità verso nuove prospettive e non contro quello che è stato fino ad ora. Vediamo come.

La sua è una sfida impegnativa riguardo al motorsport, qual è l’aspetto più complesso?
“Negli ultimi anni questo sport è cambiato enormemente, è diventato qualcosa di rilevante non solo dal punto di vista sportivo, ma anche culturale per le giovani generazioni. Il 42% dei fan globali della F1 è ora costituito da donne. Sempre tra i fan, la fascia demografica con una crescita più rapida è quella femminile dai 18 ai 24 anni. Questo ci dà una chiara indicazione del fatto che le donne sono interessate a questo sport, dobbiamo solo cambiare la percezione, il fatto che sia visto come un mondo dominato dagli uomini. Per noi della F1 Academy si tratta di creare una piattaforma che coltivi il talento femminile e offra opportunità, ma che sfidi anche la percezione che i motori siano ancora un mondo maschile, perché chiaramente non lo sono più”.

Il suo passato da pilota a vari livelli la aiuta ora nel tuo ruolo per la Formula 1 Academy?
“Sì, al cento per cento. Io corro dall’età di otto anni, ho fatto il percorso che tutte queste giovani pilote dovrebbero fare. So quali sono le sfide, conosco i punti deboli del sistema e avendo vinto con una squadra in Formula E conosco le difficoltà legate al lato commerciale di questo sport. Per me si è trattato di mettere a frutto tutta questa esperienza e creare una serie e una piattaforma in grado di avere successo a lungo termine per consentire non solo a queste pilote di intraprendere una carriera in questo sport, ma anche di ispirare la prossima generazione”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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