Ha grande appeal tra gli under 30 americani, ma fa storcere il naso ai teologi: è AI Bible, il canale Youtube, Instagram e TikTok che racconta la Bibbia tramite cortometraggi fatti con l’intelligenza artificiale.
Draghi, paesaggi apocalittici fatti di fiamme e nuvole oscure, angeli che emergono in cieli tempestosi. Il tutto arricchito da effetti speciali degni di un film della Marvel. Il punto, però, è che non stiamo parlando del prossimo Avengers ma della puntata sull’Apocalisse che si trova sul canale statunitense AI Bible.
L’idea è di Pray.com, azienda a scopo di lucro che si autodefinisce “app numero uno al mondo per la fede e la preghiera”. L’obiettivo è parlare di Dio alla generazione Z, e in generale agli under 30, con un linguaggio che possa avere particolare appeal su di loro: quello dei supereroi, dei videogiochi e delle serie da binge-watching. In effetti, a detta di Ryan Beck, Cto di Pray, l’obiettivo sembra essere stato raggiunto dato che la maggior parte dei seguaci sembrano essere uomini sotto i 30 anni.
Dal testo sacro a TikTok
Ma come nascono questi mini film biblici? Il team di Pray.com produce due video a settimana, partendo da concept scritti con ChatGPT e storyboard digitali. Le scene vengono poi registrate in un ufficio con un smartphone e successivamente trasformate dall’AI in ambientazioni bibliche spettacolari. “La cosa bella è che puoi prendere quel video, inserirlo nel generatore video e ti trasformerà in Elia o in uno dei profeti o in qualcosa di simile. L’intelligenza artificiale ci ha dato strumenti incredibili per dare vita a queste storie”, spiega Max Bard, vicepresidente dei contenuti, che chiede agli utenti lo sforzo di immaginare di essere “nell’universo Marvel, ma della fede”. Le voci sono di attori reali e le musiche sono generate ad hoc per ogni episodio.
Al momento Pray.com conta circa due milioni di seguaci distribuiti tra Youtube, Instagram e TikTok, con alcuni video che ottengono milioni di visualizzazioni che probabilmente arrivano principalmente dagli Stati Uniti. Dal sito ufficiale si viene reindirizzati ai tre canali in cui vengono diffusi i video. Il link legato al canale Youtube non sembra funzionare. A tal proposito, Wired ha chiesto delucidazioni a Google, il quale ha confermato l’attività del canale, sostenendo che si trattasse di un problema con il link inserito sul sito.
L’Apocalisse diventa virale
Stando ai numeri, il loro pezzo forte è l’Apocalisse, forse vista come il testo più cinematografico della Bibbia. In un video di otto minuti si alternano estetiche da film fantasy, trailer di videogiochi e illustrazioni dai toni dark. Eppure, il pubblico non sembra stranito o confuso, anzi. Non solo il video ha totalizzato più di 750mila visualizzazioni in due mesi, ma i commenti raccontano anche di spettatori che dicono di essersi sentiti spiritualmente ispirati proprio grazie ai video sul canale.
I teologi storcono il naso
La Bibbia trasformata in un prodotto virale, con trailer degni di Netflix e finali cliffhanger, per qualcuno è un colpo di genio, per altri blasfemia. Il paradosso è evidente, la Bibbia non è un videogioco, eppure quelle immagini sembrano uscite da un concept artistico per un film fantasy piuttosto che da una narrazione religiosa tradizionale. E proprio perché si tratta di qualcosa di chiaramente paradossale, non tutti gridano al miracolo digitale. Molti teologi guardano infatti all’operazione con sospetto. “É deprimente che qualcuno pensi che questo approccio possa essere spiritualmente edificante. La Bibbia così assume davvero l’estetica Marvel o di una specie di videogioco”, ha dichiarato Brad East, professore alla Abilene Christian University in Texas.
Sulla stessa linea è Jeffrey Bilbro del Grove City College in Pennsylvania: “Così la Bibbia viene confezionata come puro intrattenimento, un contenuto da consumo. Ma per i cristiani dovrebbe essere parola rivelata, destinata a trasformare la vita delle persone”. Paul Hoffman, professore di studi biblici della Samford University è invece più possibilista: “S_ono favorevole a tutto ciò che suscita interesse per la Bibbia. Certo, scegliere di animare proprio i passaggi più controversi come l’Apocalisse sembra una precisa scelta di marketing_”.
Di certo draghi e angeli digitali fatti con l’intelligenza artificiale portano le Sacre Scritture dentro l’ecosistema dell’intrattenimento pop, e chissà se il prossimo passo non sarà davvero un Bible Cinematic Universe.