La nuova Nikon ZR, nata dall’incontro tra la tradizione fotografica giapponese e la scienza del colore di RED, si propone da protagonista nel mondo dell’immagine in movimento. Presentata a Milano, sfida sul loro terreno i giganti da set che richiedono intere squadre per essere accesi. Un corpo macchina del peso di appena 540 grammi – è la cinema camera all-in-one più leggera in circolazione – e dentro tutto quello che serve a chi vuole girare senza compromessi: sensore full-frame 6K, registrazione interna a 6K/60p, monitor orientabile da 4 pollici e, soprattutto, un audio a 32 bit float che rende superflui mixer e registratori esterni. È l’idea di cinema “leggero”, agile, ma capace di standard altissimi: quello che un tempo era riservato alle grandi produzioni, oggi entra nello zaino di un singolo filmmaker. Dalle scene accuratamente pianificate alle riprese dinamiche “run-and-gun” (quello stile di ripresa dinamica che richiede attrezzatura leggera e flessibilità, spesso utilizzato per documentari, eventi o produzioni che richiedono velocità).
La macchina che accorcia le distanze
Il fascino della Nikon ZR sta proprio nel suo voler mettere la potenza del cinema a disposizione di chiunque. Non solo registi affermati, ma videomaker, creator, documentaristi che lavorano con tempi e budget stretti. Il dual ISO 800/6400 garantisce una gamma dinamica di oltre 15 stop, così le luci notturne di una città o le ombre nette di un interno diventano materiale vivo, pronto per la post-produzione. La collaborazione con RED non è solo un marchio apposto sulla scocca: l’esclusivo codec R3D NE integra quella scienza del colore che ha reso mitiche le cineprese americane, consentendo di uniformare le riprese ZR con girati di macchine da decine di migliaia di euro. È un ponte che riduce le distanze tra chi gira con budget indipendenti e chi lavora dentro lo standard hollywoodiano.
Audio senza compromessi
Spesso trascurato o relegato a un problema “secondario”, l’audio diventa qui un punto di forza. La Nikon ZR è la prima cinema camera a registrare internamente in 32 bit. Significa libertà: non serve più controllare manopole e livelli durante le riprese, perché il margine di cattura è così ampio da evitare distorsioni e clipping. In pratica, dal sussurro a un grido improvviso, tutto resta integro, pronto per essere modellato in post produzione. Nikon completa il quadro con il nuovo microfono shotgun digitale ME-D10, pensato per dialoghi puliti e ambienti rumorosi. Un pacchetto che trasforma il corpo macchina in un sistema già pronto, senza la necessità di costruire castelli di accessori intorno. Tra le altre caratteristiche Nikon dichiara la completa resistenza alle intemperie e un’ampia compatibilità con obiettivi Nikon e di terze parti. Senza dimenticare che è anche una macchina fotografica con tutte le caratteristiche della Nikon Z6III.