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La Stazione spaziale internazionale è la nostra casa in orbita da 25 anni

by | Nov 2, 2025 | Tecnologia


Da 25 anni ininterrotti la Stazione spaziale internazionale (Iss) è la casa dell’umanità nello Spazio. Il 2 novembre del 2000, i cosmonauti russi Yuri P. Gidzenko e Sergei K. Krikalev e l’astronauta statunitense William M. Shepherd varcarono per primi la sua soglia. Da allora ha ospitato più di 200 persone da oltre 20 Paesi diversi, ed è stata un laboratorio orbitante per centinaia di esperimenti scientifici che ci hanno permesso di conoscere meglio il cosmo, la Terra e anche noi stessi.

Un quarto di secolo fa

I lavori di assemblaggio della prima versione della Iss (oggi è molto diversa) non erano stati completati da molto, ma per le agenzie spaziali russa Roscosmos e statunitense Nasa era ormai arrivato il momento: la casa nello Spazio doveva avere i suoi primi inquilini.

Dopo un lungo addestramento, non senza qualche intoppo, e strenui sforzi per diventare effettivamente una squadra che potesse far funzionare la stazione spaziale (i russi impararono l’inglese e lo statunitense il russo, ma impararono anche a capire i modi in cui gli altri risolvevano i problemi), il 31 ottobre del 2000, i tre membri della missione Expedition 1 salirono a bordo della navicella Soyuz TM31, pronti per il lancio dal Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.

L’attracco al modulo Zvezda della Iss avvenne il 2 novembre 2000. Aprire e attraversare il portello – ricordano i protagonisti – era stato forse un po’ più complicato del previsto a causa dei dolori alle braccia e alle gambe. Ma era fatta. Non era quello che si chiamerebbe un soggiorno di lusso (non fosse per la vista spettacolare), quanto più un accampamento. L’equipaggio accese le luci, azionò l’acqua calda e la toilette, impostò il sistema di comunicazione per parlare con la Terra. E per i successivi 4 mesi della missione, oltre a portare a termine il primo esperimento scientifico in condizioni di microgravità, si adoperò per rendere davvero vivibile e sempre più ospitale la casa nello Spazio per i successivi inquilini. Alcuni dei diagrammi che Gidzenko, Krikalev e Shepherd crearono per facilitare ulteriormente le loro comunicazioni sono ancora oggi utilizzati sulla Iss.

Le sfide erano la quotidianità. Per esempio, il 18 novembre i tre dovettero gestire un problema con la ricezione della prima navicella cargo con i rifornimenti di acqua e propellenti. Questa avrebbe dovuto attraccare automaticamente alla Iss, ma a meno di 100 metri dall’arrivo cominciò a oscillare, così tanto da diventare pericolosa. L’equipaggio, dunque, dovette prendere il controllo manuale, riuscendo così a teleguidarla in porto in sicurezza.

Qualche settimana dopo, i primi abitanti della Iss erano pronti a ricevere visite: l’equipaggio dello Space Shuttle Endeavour raggiunse la Stazione durante la missione STS-97 per installare il primo segmento di traliccio e i primi pannelli solari. Poi a febbraio 2001 i membri della missione STS-98 consegnarono Destiny, il principale modulo di laboratorio statunitense, e a marzo arrivarono con lo Space Shuttle Discovery anche un modulo logistico multiuso e, soprattutto, l’equipaggio della Expedition 2 – il cosmonauta russo Yuri V. Usachev e gli astronauti della Nasa James S. Voss e Susan J. Helms – che avrebbero sostituito il primo trio.

Tutti gli inquilini della Stazione spaziale internazionale

L’equipaggio della Expedition 1, dunque, tornò sulla Terra il 21 marzo del 2001, dopo 141 giorni in orbita, a bordo dello Space Shuttle Discovery: avvicendandosi con gli astronauti della Expedition 2, Gidzenko, Krikalev e Shepherd hanno dato il via a una staffetta che dura ancora oggi. Nell’aprile 2025 è partita la Expedition 73, che terminerà a dicembre. In totale per la Iss sono passate 290 persone da 26 Paesi diversi, e non tutte erano astronauti o cosmonauti.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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