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È stata scoperta la ragnatela più grande di sempre, che ospita un’impressionante megalopoli dove vivono 110 mila ragni

by | Nov 7, 2025 | Tecnologia


L’incubo di chi soffre di aracnofobia è diventato realtà. Abbiamo, infatti, scoperto quella che probabilmente è la ragnatela più grande di sempre. A raccontarlo è stato un team di ricerca internazionale che ha trovato questa gigantesca ragnatela nelle buie profondità di una grotta sulfurea al confine tra Albania e Grecia e che raggiunge dimensioni a dir poco impressionanti, pari a circa 100 metri quadrati. Ma non finisce qui: si tratta di una fittissima struttura multistrato che, come raccontano gli autori in uno studio pubblicato sulla rivista Subterranean Biology, ospita una colonia di 69 mila esemplari di Tegenaria domestica, o ragno domestico, e circa 40 mila esemplari di Prinerigone vagans.

La ragnatela più grande

La scoperta della ragnatela più grande finora mai osservata è avvenuta nel 2022 mentre alcuni esperti della Czech Speleological Society stavano esplorando la cosiddetta Sulfur Cave, per studiare la fauna selvatica sotterranea. Dopo questa prima segnalazione, sono state successivamente organizzate altre spedizioni da parte di speleologi e biologi per saperne di più su questa insolita struttura. Per stimarne le dimensioni di questo intreccio di migliaia di tele a imbuto, gli autori del nuovo studio hanno per prima cosa calcolato la densità di ogni singola ragnatela e misurato poi la lunghezza e la larghezza della sezione di parete ricoperta dalla gigantesca struttura, arrivando a una stima di 106 metri quadrati totali.

Una colonia insolita

Eseguendo test del dna e studiandone la morfologia, i ricercatori hanno identificato nella ragnatela due specie di ragni, Tegenaria domestica e Prinerigone vagans, entrambe ritenute fino a quel momento solitarie. Per capire quindi come gli aracnidi riuscissero a sopravvivere in condizioni così ostili, ossia in un ambiente completamente privo di luce e con altri livelli di gas tossico (idrogeno solforato), e cosa li avesse spinti ad assumere un comportamento coloniale, hanno condotto un’analisi isotopica, utile per mappare le reti alimentari all’interno della grotta. Dai risultati è emerso che l’intera catena alimentare è alimentata da batteri che ossidano lo zolfo e che vengono mangiati da minuscoli invertebrati, come chironomidi e isopodi, che a loro volta vengono consumati da insetti più grandi, come appunto i ragni, e intrappolati nella ragnatela che fornisce così una continua fonte di cibo. L’intero ecosistema è quindi autonomo e indipendente dagli input esterni.

Differenze genetiche

Un altro dato interessante emerso dallo studio è che gli oltre 110 mila ragni che vivono nella grotta sono geneticamente distinti dalle stesse specie che vivono al di fuori, suggerendo come questi animali si stiano isolando e adattando a quell’ambiente. Ed è proprio per questo, o meglio per la combinazione di questa divergenza genetica e della loro peculiare fonte di cibo, che questi ragni tipicamente solitari hanno sviluppato invece un comportamento coloniale. “Le nostre scoperte svelano un caso unico di colonia facoltativa in questo ragno cosmopolita, probabilmente determinata dall’abbondanza di risorse in una grotta chemioautotrofa , e forniscono nuove informazioni sull’adattamento e l’integrazione trofica delle specie di superficie negli habitat sotterranei solfurici”, scrivono i ricercatori. E se per noi possa sembrare un inferno, la ragnatela più grande di sempre è la testimonianza di come comuni ragni riescano a stravolgere il loro comportamento e la loro biologia per sopravvivere e prosperare.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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