Castelli, ville, segrete, conventi, cimiteri, cripte. Sono sempre luoghi suggestivi e naturalmente spaventosi a fare da teatro ai racconti gotici. Se è ambientate nello spazio, allo stadio o in un grattacielo, non è gotico. Spesso la storia si svolge in residenze abbandonate, o in rovina, pieni di passaggi segreti e stanze nascoste, in ambienti bui, freddi e claustrofobici che hanno sempre, nelle versioni cinematografiche, una cosa in comune: un’estetica dark raffinata e sontuosa. In epoca moderna, una casa molto grande e mal illuminata, un palazzo vetusto, un orfanotrofio, un ospedale, possono essere teatro dell’orrore di stampo gotico. L’obiettivo di un’ambientazione suggestiva, misteriosa e oscura è quello di creare un senso di paranoia, di inquietudine, di disagio, l’impressione che qualcosa di terribile sia accaduto e stia per riaccadere e soprattutto, di instillare l’angoscia, il sentimento inestirpabile che aleggia su qualsiasi storia gotica. Nota: il vero gotico è analogico.



