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Supercomputer, in Norvegia ne hanno costruito uno dentro una miniera. Siamo andati a vedere come funziona

by | Nov 11, 2025 | Tecnologia


Covando il sogno di allevare anche salmoni, oltre ai dati, il team di aziende attorno a Olivia lavora alla sua sostenibilità anche su altri fronti. Affina il design dell’impianto di raffreddamento e quello delle altre infrastrutture, soprattutto, per attirare sempre più clienti con la carta della sostenibilità e della sicurezza. È un cantiere aperto, chiuso in una miniera, ed è anche una sfida aperta, tripla: per la Norvegia, per l’Europa e per il settore. In questo meraviglioso e pacifico fiordo nordico, con acqua fresca gratuita ed vasti spazi sotterranei inutilizzati, un supercomputer green sembra essere possibile, ma non replicabile in tutti i territori in cui ne verranno costruiti, soprattutto per soddisfare le richieste dell’intelligenza artificiale.

Olivia e il clima

Secondo i piani previsti per Olivia, oltre il 75% delle sue gpu dal prossimo anno saranno dedicate all’AI e alla ricerca in ambiti prioritari per il Paese come clima, salute e oceani. Sigma2, realtà responsabile dell’approvvigionamento di supercomputer nazionali, ne gestisce i servizi in collaborazione con le università di Bergen, Oslo, Tromsø e Ntnu. Tra le sfide in programma, lato ai, c’è lo sviluppo e l’addestramento di modelli linguistici avanzati per il norvegese, il sami e altre lingue europee sotto rappresentate, per evitare che siano trascurate nello sviluppo globale dell’intelligenza artificiale. Si parla anche di modelli aperti e trasparenti specificatamente adattati alle esigenze norvegesi e di soluzioni AI avanzate nell’amministrazione pubblica e nel settore privato. Tanto spazio, però, sarà dedicato alle necessità della ricerca norvegese che potrà accedervi rispondendo ai bandi regolarmente lanciati dallo scorso autunno. Uno dei primi progetti scientifici che vede Olivia nel team è il modello norvegese del sistema terrestre (NorESM) che Norce (Norvegian Research Center) sta realizzando.

Mats Bentsen, uno dei circa 800 ricercatori di questo istituto norvegese, spiega il tentativo in corso e le sue unicità, mostrando come solo il supercalcolo potrà aiutarli a “modellare tutte le diverse dinamiche del sistema climatico, come atmosfera, oceano, terra, mare, ghiacciai, e tutte le loro interazioni”. Riuscendoci, sarà possibile prevedere il cambiamento climatico, “fare assunzioni sulle emissioni e distinguere la variabilità naturale e quella legata all’uomo” afferma. Scendendo nello specifico, spiega che “dobbiamo discretizzare l’atmosfera per risolvere queste equazioni numericamente e ci sono molti processi su piccola scala che dobbiamo caratterizzare perché hanno un forte impatto climatico. Serve aumentare la risoluzione e questo modello funziona solo su Olivia”. Si, perché oltre a essere potente, questo supercomputer sa lavorare anche con linguaggi informatici “di nicchia” come Fortran e il 70% delle quasi 3 milioni di linee di codice del modello lo utilizza. Bentsen lo sottolinea con soddisfazione: è un punto di svolta per gli scienziati come lui, che si lambiccano il cervello attorno al riscaldamento globale. Finalmente sarà possibile fare un passo avanti nella comprensione dell’influenza antropica sulle crisi climatiche ed esplorare il rischio di grandi cambiamenti irreversibili. Grazie a Olivia, lo faremo con maggiore risoluzione, completezza e rapidità.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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