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Verifica dell’età, c’è una spiegazione molto banale per cui i colossi online del porno hanno tempo fino a febbraio 2026

by | Nov 13, 2025 | Tecnologia


L’obbligo di verifica dell’età per l’accesso ai siti porno (bisogna essere maggiorenni) è scattato ufficialmente il 12 novembre, ma solo per le piattaforme che hanno sede in Italia. Di fatto restano per ora esclusi dall’obbligo i colossi della pornografia online e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) prima di infliggere eventuali sanzioni (stabilite fino a 250mila euro) a chi non rispetterà le regole dovrà aspettare come minimo il 1 febbraio 2026.

Nel momento in cui si scrive l’accesso a Pornhub, Youporn, Redtube e Stripchat è dunque libero e non sono gli unici casi. Ma a sopresa è tutto nella norma: l’appiglio formale è l’articolo 4 (entrata in vigore della verifica età e clausola di rivedibilità) dell’allegato A della delibera Agcom (numero 96/25/Cons), pubblicata lo scorso 12 maggio. L’allegato in questione disciplina le modalità tecniche per l’accertamento della maggiore età ai sensi del decreto Caivano, che all’articolo 13 bis stabilisce per l’appunto il divieto di accesso dei minori a contenuti pornografici e impone ai gestori dei siti web di verificare l’età degli utenti fissando a 6 mesi l’entrata in vigore di questa modalità, a partire dalla pubblicazione del provvedimento Agcom. Ecco spiegata la data del 12 novembre.

Il passaggio incriminato che lascia spazio alle interpretazioni

Ma è nella seconda parte dell’articolo 4 dell’Allegato che scatta la nuova deadline: “Le disposizioni del presente provvedimento si applicano anche con riferimento ai gestori di siti web e alle piattaforme di condivisione di video che diffondono in Italia immagini e video a carattere pornografico e a prescindere dallo Stato membro di stabilimento, tre mesi dopo la pubblicazione della lista di cui all’articolo 1 del presente provvedimento” (l’articolo 1 è quello che chiede di individuare quali siano i siti a carattere pornografico e l’ambito di applicazione delle modalità tecniche di accertamento dell’età). Ebbene, Agcom ha pubblicato la lista dei 48 soggetti obbligati alla verifica dell’età solo il 31 ottobre, anche se in realtà tutte le piattaforme che veicolano contenuti di tipo pornografico accessibili dall’Italia, quindi anche quelle non presenti nella lista, sono tenute a rispettare le regole. Fa fede dunque la data della pubblicazione della lista per far scattare il countdown e l’entrata in vigore dell’obbligo di verifica non va più calcolata al 12 novembre 2025 ma al 1 febbraio 2026.

Considerata la sorpresa di molti, l’Autorità ha provveduto a pubblicare una nota per chiarire la questione che non fa altro che spiegare questi passaggi temporali: “L’Autorità ha proceduto alla pubblicazione, in data 31 ottobre 2025, della lista dei soggetti obbligati, oggetto di periodico aggiornamento, che è stata altresì comunicata alla Commissione europea. Per quanto riguarda le tempistiche di implementazione del sistema di verifica, tenuto conto dei rilievi della Commissione europea e sulla scorta dell’esperienza di altri Paesi, la delibera stabilisce che i gestori di siti web e le piattaforme di condivisione di video stabiliti in Italia devono dotarsi di sistemi di verifica della maggiore età conformi alle prescrizioni indicate entro sei mesi dalla data di pubblicazione del provvedimento (12 novembre 2025)” mentre “i gestori di siti web e le piattaforme di condivisione di video che diffondono in Italia immagini e video a carattere pornografico, ma non stabiliti in Italia, hanno a disposizione un tempo di implementazione di tre mesi dalla pubblicazione della lista (1 febbraio 2026)”.

Come funziona tecnicamente la verifica dell’età (age verification)

Il fornitore di sistemi di verifica dell’età deve essere “giuridicamente e tecnicamente indipendente” dai gestori di siti web e dalle piattaforme che diffondono in Italia immagini e video a carattere pornografico. E deve garantire che i soggetti che diffondono contenuti pornografici, non abbiano in nessun caso accesso ai dati utilizzati per verificare l’età dell’utente.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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