Dopo tre anni di attesa, Alberto Angela torna in libreria con un’opera che promette di affascinare lettori, appassionati di storia e curiosi di ogni età: “Cesare. La conquista dell’eternità”, un viaggio immersivo nel mondo del De Bello Gallico, l’opera di Giulio Cesare che tutti ricordano dai tempi del liceo ma non molti conoscono davvero. “Un grande racconto d’avventura, un viaggio che regala scoperte di archeologia e antropologia, curiosità geografiche e riflessioni sul mondo romano” spiega Angela.
Un racconto tra Storia e spettacolo
Leggendo il libro partirete con Cesare e le sue legioni. È il 58 a.C.: la Gallia è una terra misteriosa, abitata da popolazioni bellicose che hanno già sconfitto i Romani. Cesare vuole conquistarla, affrontando marce nella neve, battaglie sanguinose, tradimenti, ponti da costruire, flotte da creare, foreste che si credono stregate e santuari popolati da scheletri decapitati. Luoghi che sembrano usciti da Indiana Jones, battaglie da Il Gladiatore, intrighi politici degni di Game of Thrones. Ma qui, sottolinea Angela, “la differenza è che tutto è vero”.
In un approccio fortemente innovativo, Alberto Angela ha scelto di usare l’intelligenza artificiale come strumento di valorizzazione della divulgazione storica. Le ricostruzioni di volti, scene di battaglia e vita quotidiana presenti nei video e nel libro sono state realizzate grazie all’AI, guidata da un’approfondita ricerca storico-scientifica. “L’intelligenza artificiale ha trasformato le parole in immagini, permettendo di rivedere, quasi fossero scatti di un fotoreporter, pezzi di vita andati perduti. Continuiamo sulla strada che utilizza la tecnologia per aiutare la divulgazione, restando fedeli al principio che bisogna usare lo spettacolo per fare scienza e non viceversa”, racconta Angela. Ne nasce una storia immersiva, in cui narrazione e immagini si fondono, unendo il linguaggio televisivo e la scrittura per restituire al lettore l’emozione di un viaggio nel tempo. E quando avrete il libro in mano provate a scansionare il QR code della cover…

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