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Una strana onda gravitazionale arriva dallo spazio profondo e potrebbe essere un indizio di buchi neri primordiali

by | Nov 19, 2025 | Tecnologia


Sebbene possa sembrare ancora un azzardo, potremmo finalmente aver trovato buchi neri primordiali formatisi subito dopo il Big Bang. L’indizio, come racconta Science, proviene dai cacciatori di onde gravitazionali Ligo e Virgo che, il 12 novembre scorso, hanno appunto emesso l’avviso agli astronomi di un segnale dallo spazio profondo, che suggerisce una fusione in cui almeno un oggetto era troppo leggero per essere un normale buco nero o una stella di neutroni. Potrebbe quindi trattarsi di buchi neri primordiali, oppure, potrebbe essere un segnale legato solamente al rumore di fondo.

La fusione di buchi neri

Quando due buchi neri o stelle di neutroni si fondono in una spirale, generano increspature nello spazio che ormai conosciamo come le famose onde gravitazionali. Rilevare queste minuscole perturbazioni, tuttavia, richiede strumenti di dimensioni enormi, come appunto Ligo e Virgo, che dal 2015 hanno individuato più di 300 eventi. Il 99% di questi sono stati il risultato di fusioni di buchi neri, e un paio di fusioni di stelle di neutroni. Tutti questi eventi, però, hanno riguardato oggetti con masse molto superiori a quella del Sole.

I buchi neri primordiali

L’ultimo avviso inviato da Ligo e Virgo, tuttavia, indica che almeno uno dei due oggetti nella fusione aveva una massa inferiore a 1 massa solare. “Se questa fusione venisse verificata, potrebbe costituire la prova schiacciante dell’esistenza di una popolazione di buchi neri primordiali”, ha commentato su Bluesky Christopher Berry, esperto di onde gravitazionale e membro di Ligo presso l”Università di Glasgow. Previsti dalla teoria, ma mai osservati fino ad ora, i buchi neri primordiali si sarebbero formati quando punti densi nell’Universo appena nato sono collassati sotto la loro stessa gravità e, in linea di principio, potrebbero avere qualsiasi massa e dimensione. Inoltre, alcuni scienziati, come Stephen Hawking, hanno a lungo ipotizzato che i buchi neri primordiali potrebbero spiegare la materia oscura, sebbene osservazioni successive abbiano comunque escluso che siano l’unica e principale sorgente.

Lo strano avviso e il rumore di fondo

Per ogni avviso, tuttavia, Ligo e Virgo forniscono un tasso di falsi allarmi che stima la frequenza con cui il rumore di fondo da solo potrebbe produrre un segnale non autentico e in questo caso è stato calcolato di una volta ogni 4 anni. Oltre al rumore di fondo, come racconta Science, i ricercatori ipotizzano che la fusione potrebbe anche aver riguardato stelle di neutroni, particolarmente leggere. Tuttavia, anche immaginando scenari che potrebbero produrre stelle di neutroni così leggere, il risultato sarebbe comunque davvero molto artificioso. “È quasi altrettanto speculativo quanto quello dei buchi neri primordiali“, ha commentato Emanuele Berti, astrofisico della Johns Hopkins University. Nessun altro oggetto noto potrebbe aver prodotto quel segnale e, come spiegano i ricercatori, ciò che confermerebbe la realtà dell’evento sarebbe l’individuazione di altri segnali simili. “Quando vedi il primo candidato di qualsiasi cosa sei sempre molto scettico”, ha commentato Berti. “Ma quando inizi a vedere intere famiglie di cose, allora sei molto più fiducioso”. Non ci resta quindi che attendere per avere una conferma o, invece, una smentita.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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