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MediaWorld, iPad a 15 euro venduti per errore e poi chiesti indietro: “Era un palese errore”

by | Nov 22, 2025 | Tecnologia


L’8 novembre scorso, sul sito di MediaWorld, compare un’offerta riservata ai possessori della carta fedeltà. MediaWorld propone l’iPad Air proposto a 15 euro anziché 879. Tutti cercano la fregatura, che però non sembra esserci. In più, la vicinanza al periodo del Black Friday non fa che rendere più plausibile l’offerta. L’importo, irresistibile e privo di vincoli, spinge quindi diversi consumatori ad acquistare immediatamente il prodotto scegliendo la modalità “pagamento e ritiro in negozio”, sulla carta la più sicura per evitare imprevisti.

La procedura si svolge senza alcuna anomalia anche per chi effettua l’ordine online. Secondo i racconti di alcuni utenti su Reddit, l’ordine viene accettato, dopo quaranta minuti circa arriva anche la mail che conferma la disponibilità del prodotto.

In negozio, il pagamento dei 15 euro va a buon fine e MediaWorld consegna gli iPad regolarmente. Le condizioni di vendita allegate all’ordine non menzionano alcuna clausola relativa a errori di prezzo né la possibilità per l’azienda di richiedere integrazioni successive.

Il dietrofront di MediaWorld

A distanza di undici giorni, però, MediaWorld invia una semplice email – non una comunicazione formale tramite raccomandata Pec – in cui afferma che il prezzo pubblicato era “palesemente errato. L’azienda chiede quindi ai clienti coinvolti di scegliere tra due soluzioni: tenere l’iPad versando la differenza per raggiungere il prezzo ma con uno sconto di 150 euro, o restituirlo, ottenere il rimborso dei 15 euro e un buono sconto di 20 euro per il disturbo.

La risposta di MediaWorld

In seguito alla vicenda, Wired ha contattato MediaWorld per avere un commento. “Confermiamo che, in un brevissimo arco temporale, a causa di un un errore tecnico manifestamente riconoscibile, dovuto a un disguido tecnico straordinario e imprevisto sulla nostra piattaforma e-commerce, alcuni prodotti sono stati erroneamente esposti a prezzi che, per la loro palese e oggettiva disconnessione dal reale valore di mercato e dal prezzo promozionale corretto, non avrebbero mai dovuto essere esposti. Si è trattato di un errore manifesto, tale da renderlo economicamente insostenibile e non rappresentativo di una nostra offerta commerciale”, spiega MediaWorld.

E sul successivo intervento per provare a recuperare i prodotti venduti, aggiunge: “In virtù di quanto previsto dalla normativa vigente, ci siamo trovati nella necessità di intervenire, ricorrendo a un principio giuridico volto a preservare l’equilibrio contrattuale laddove si verifichi un errore di tale portata. Il nostro approccio è stato quello di privilegiare la relazione con il cliente e di offrire soluzioni che andassero oltre la mera applicazione della norma. Per questo motivo, abbiamo prontamente contattato tutti gli acquirenti interessati, proponendo due alternative”.

Anche a Wired, il portavoce di MediaWorld conferma quindi le due soluzioni evidenziate dagli utenti che hanno diffuso la notizia su Reddit. Proponiamo il mantenimento del prodotto: il cliente ha la possibilità di tenere l’articolo acquistato, procedendo al versamento della differenza tra il prezzo corrisposto e il prezzo promozionale corretto. Abbiamo inoltre offerto un ulteriore sconto sull’importo da integrare. O la restituzione del prodotto: il cliente può scegliere di restituire l’articolo gratuitamente, ricevendo un rimborso completo dell’importo già versato. Anche in questo caso, abbiamo offerto un buono spesa MediaWorld. Crediamo fermamente che queste proposte dimostrino la nostra volontà di supportare i clienti e di mantenere trasparenza e correttezza. Continuiamo a lavorare per migliorare la nostra esperienza di acquisto e la massima tutela dei nostri consumatori”, concludono.

La mail di MediaWorld

La mail inviata da MediaWorld dopo gli acquisti, pubblicata da utenti Reddit

Il nodo giuridico: l’errore è davvero riconoscibile?

In rete, molti avvocati sottolineano che il codice civile (art. 1428) consente di annullare un contratto se l’errore è essenziale e riconoscibile. Ma la questione, secondo Massimiliano Dona, avvocato dei consumatori, è più fumosa di quanto sembri.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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