Apple intelligence ora funziona anche all’interno di Comandi rapidi. Anche se a prima vista potrebbe non sembrare una novità particolarmente degna di nota, l’aggiornamento — uno dei più trascurati di macOs 26 — permette di sfruttare l’intelligenza artificiale integrata nei dispositivi Apple di intervenire ampiamente nella progettazione dei comandi.
L’integrazione di Apple intelligence in Comandi rapidi
È vero: in Apple intelligence l’AI è una funzione, non un prodotto. E le funzioni, nel vasto universo delle novità tech, suscitano meno curiosità rispetto a qualcosa di completamente nuovo. Comandi rapidi è l’app Apple che consente di automatizzare attività ricorrenti con un solo tocco, combinando più passaggi presi da diverse app, è esattamente il tipo di funzione che si tende a dare per scontata. Eppure può far risparmiare molto tempo, a patto di avere un dispositivo compatibile con il motore AI dell’azienda e se siete disposti a investire un minimo di tempo ed energia per automatizzare le attività che ripetete ogni giorno.
Io, per esempio, utilizzo Comandi rapidi per preparare il mio diario, generando ogni giorno una nuova voce con il meteo, una citazione e una struttura generale. Uso questa scorciatoia praticamente sempre, e devo dire che semplifica davvero la mia routine. L’integrazione di un modello linguistico avanzato all’interno della funzione rende ancora più immediata la creazione di automazioni utili nella vita di tutti i giorni.
Come usare Comandi rapidi
Quando aprite Comandi rapidi e create una nuova scorciatoia, vedrete Apple intelligence tra le applicazioni supportate. Le nuove Azioni dedicate al testo permettono di correggere, riassumere o estrarre elenchi da qualunque contenuto, ma anche di generare un’immagine.
Per quanto mi riguarda però la funzione più utile è probabilmente Usa modello, soprattutto per la sua flessibilità. Con questa azione è possibile scegliere tra tre modelli: quello completamente offline che gira sul device (Su dispositivo), un modello elaborato sui server Apple con le stesse capacità (Private cloud compute), oppure tramite ChatGPT (Modello dell’estensione), che funziona anche senza abbonamento o chiavi Api.



