Sfida all’ultimo chip: Google sfida Nvidia con i suoi semiconduttori per l’IA
La corsa all’intelligenza artificiale sta diventando sempre più agguerrita tra i colossi digitali americani. Le azioni di Nvidia sono crollate, bruciando circa 150 miliardi di dollari, dopo la notizia che Meta Platforms, uno dei suoi principali clienti, è in trattative per investire miliardi nei semiconduttori per l’IA di Alphabet, la società madre di Google.
Il timore di perdere terreno
Il timore è che Google stia guadagnando terreno nell’intelligenza artificiale grazie ai chip specializzati in AI di Alphabet, noti come Tensor Processing Units (Tpu). La scorsa settimana, Google ha lanciato Gemini 3, il suo ultimo modello di linguaggio avanzato, considerato superiore a ChatGPT di OpenAI, e per addestrarlo ha utilizzato i Tpu anziché i chip Nvidia che alimentano i sistemi OpenAI.
Una svolta nella gerarchia AI
Secondo alcuni analisti consultati dal Financial Times, Gemini 3 potrebbe aver “resettato” la “scacchiera della gerarchia AI”, rappresentando una svolta analoga a quella di “DeepSeek”, la start-up cinese di AI la cui comparsa a gennaio ha innescato una forte svendita per i gruppi tecnologici statunitensi, inclusa Nvidia.
La proposta di Google
Secondo The Information, Google avrebbe proposto ai potenziali clienti, tra cui Meta, di utilizzare i chip Tpu dal 2027 nei propri data center invece dei chip Nvidia. Finora, i Tpu di Google erano disponibili solo a noleggio tramite il suo servizio di cloud computing. La mossa rappresenterebbe un allontanamento dalla strategia attuale del colosso e potrebbe espandere drasticamente il mercato dei suoi chip, mettendo l’azienda in diretta competizione per le centinaia di miliardi di dollari spesi per i processori dei data center a supporto dei servizi AI.
Le conseguenze per Nvidia
Concludere un accordo sui chip con Meta, uno dei maggiori clienti di Nvidia che quest’anno prevede di spendere fino a 72 miliardi di dollari, rappresenterebbe un colpo importante per Google. Alcuni dirigenti di Google Cloud hanno suggerito che con questa svolta la società potrebbe conquistare fino al 10% dei ricavi annuali di Nvidia, una quota che vale miliardi di dollari.
La domanda di chip personalizzati come i Tpu è aumentata negli ultimi anni, mentre le aziende cercano alternative ai costosi e limitati processori grafici di Nvidia. Anthropic ha dichiarato il mese scorso di voler espandere il proprio accordo con Google per utilizzare fino a un milione dei chip AI del colosso tecnologico, per un valore di decine di miliardi di dollari.
Nvidia, invece, da quando ha superato la soglia record dei 5 mila miliardi di dollari meno di un mese fa, ha perso oltre 700 miliardi di dollari di valore di mercato.
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