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Zootropolis 2 è il degno sequel del miglior film d’animazione del decennio (e racchiude molti messaggi importanti)

by | Nov 27, 2025 | Tecnologia


È in teoria un classico Disney, la storia fatta con animali antropomorfi, ma nella pratica è subito chiaro, specialmente in Zootropolis 2, che tante scene sono pensate per poter mostrare animali su animali, tutti caratterizzati con un’abilità impressionante. Si parte con la coppia al centro del primo film, ora entrambi poliziotti, che cercano di farsi notare e si imbattono nel caso di un serpente che ha rubato a un magnate delle costruzioni un documento ritenuto prezioso riguardo alla fondazione della loro città. Si tratta di un mammifero territoriale che, come tale (ed essendo costruttore, altra associazione tra animale e personaggio non male), vuole conquistare territori alle spese di altri animali.

È più complicato di così, perché il genere di riferimento è l’hard boiled, quel tipo di poliziesco in cui i misteri sono legati gli uni agli altri e gli investigatori penetrano sempre di più nei meandri della città, scoprendo posti e realtà che non conoscevano. Così, come nei videogiochi, si sbloccano mappe diverse e vediamo la zona paludosa, quella desertica, quella artica… E tutto per scoprirne una nascosta, un quartiere che nessuno sa dove sia, e che può dimostrare che i serpenti non sono cattivi come sembra. Tutta questa esplorazione, come detto, favorisce l’incontro e l’esposizione, anche solo per pochi secondi, di tantissimi animali con caratteristiche umane. Anche questo si è sempre fatto, ma le accoppiate che Zootropolis inventa sono eccezionali, alle volte per assonanza, altre per contrasto.

Zootropolis 2 è il degno sequel del miglior film d'animazione del decennio

Disney

C’è un gusto particolare, poi, per il gioco con le dimensioni, per gli animali grandissimi insieme a quelli piccoli che hanno piccoli computer con piccole tastiere dai piccoli tasti. È tutto estremamente divertente, come nei migliori film animati Disney degli ultimi anni, e tutto estremamente audace. Tutte le categorie umane sono rappresentate come stereotipi, ovviamente, perché è così che possono caratterizzare un personaggio: dall’impiegato statale lentissimo al poliziotto irruento, il criminale un po’ scemo, il mafioso attaccato alla famiglia e via dicendo. Ma Zootropolis 2, come nel primo, è il primo a inserire anche alcune tipologie di gay e lesbiche tra queste caratterizzazioni. Di nuovo, nessuno lo dice (sarebbe troppo per la Disney, ad ora), ma viene fatto attraverso il disegno, lo strumento d’espressione principale dell’animazione. Una storia di difficoltà nell’operare davvero l’inclusione, che viene disegnata per includere.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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