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Come i bradipi rischiano grosso per la nostra brama di like

by | Dic 1, 2025 | Tecnologia


I bradipi sono animali noti per la lentezza nei movimenti, l’aria sonnolenta e la rarità con cui possono essere avvistati in natura. Da quando i nostri smartphone ci hanno abituati alla possibilità di scattare facilmente foto e selfie, però, i bradipi sono diventati anche famosi per i loro “sorrisi”. L’espressione facciale del bradipo infatti ricorda a volte un sorriso umano, e per questo diventa particolarmente attraente fotografare questi animali, o farsi delle foto con loro. Come se fossero anche loro in posa per lo scatto. Questa particolare forma della bocca che a noi umani ricorda un sorriso è valsa a queste specie addirittura il soprannome di “mister simpatia dell’Amazzonia”. Le foto scattate da turisti e viaggiatori sono spesso simili tra loro: il bradipo, preferibilmente un cucciolo, viene preso in braccio come fosse un peluche o un bambino.

L’impatto del turismo dei selfie

Il fenomeno non è solo culturale, ma anche ambientale: i selfie coi bradipi rischiano di alimentare il già fiorente traffico illegale di animali selvatici. Se da una parte nell’Amazzonia brasiliana le aziende turistiche incoraggiano i loro clienti a scattare foto con i bradipi, dall’altra i governi di Brasile, Costa Rica, Panama e Colombia temono l’aumento del bracconaggio e del contrabbando di animali al punto da varare nuove norme per impedirne la vendita. L’obiettivo in alcuni casi è impedire che queste specie corrano il rischio di estinzione.

Il cosiddetto wildlife tourism (il turismo con animali selvatici) non è di per sé dannoso ma in questo caso specifico trasforma i bradipi in mascotte e in souvenir viventi. In molti casi gli animali vengono prelevati illegalmente dal loro ambiente naturale per essere esposti come “attrazioni” o venduti come animali da compagnia.

Come funziona la caccia illegale dei bradipi

I contrabbandieri cercano i bradipi scrutando i rami degli alberi durante lunghe spedizioni, poi raggiungono i rami su cui gli animali si trovano e li tagliano, facendo cadere gli esemplari a terra. Se i contrabbandieri capiscono di aver trovato un bradipo troppo giovane lo lasciano sul posto, probabilmente a morire. Il miglior prodotto di vendita sono i bradipi giovani, ma già svezzati.

Quando il bradipo che viene trovato, catturato e ha le caratteristiche giuste per renderlo vendibile, allora i bracconieri fanno tre cose immediatamente: separano i cuccioli dalle madri, spesso uccidono l’esemplare adulto e infine privano degli artigli il bradipo da vendere. Questi animali, infatti, hanno dei lunghi artigli ricurvi che servono a muoversi sugli alberi. Ma chi li compra vuole una versione innocua dell’animale selvatico. Secondo diversi centri di ricerca e ong che lavorano nel settore, i bracconieri arrivano a volte a tagliare il pezzo iniziale delle dita, pur di far apparire mansueto e maneggevole il bradipo da commerciare.

Perché solo pochi esemplari sopravvivono

Sono pochi i cuccioli che resistono a un tale stress, la maggior parte muore. Secondo Tinka Plese, la direttrice della Fondazione Aiunau che si occupa proprio di accudire e reintrodurre in natura bradipi e altri animali cacciati illegalmente, il tasso di mortalità tra i bradipi raggiunge il 99%. Anche tra i pochi esemplari che sopravvivono alla cattura poi molti muoiono per le condizioni di stress del trasporto o del periodo iniziale di adattamento.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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