“La maggior parte dei nostri clienti ha inviato un messaggio chiaro: non vogliono farsi dire quale auto acquistare. Vogliono riavere la loro libertà di scegliere”, ha dichiarato John Elkann davanti alla storica Palazzina di Mirafiori, nel giorno in cui la Nuova Fiat 500 Hybrid è tornata ufficialmente nella casa in cui tutto cominciò, nel 1957. Una frase apparentemente semplice, che però racconta molto più di un orientamento strategico: definisce un clima culturale, un cambio di postura, una richiesta che arriva dal basso.
La nuova ibrida Fiat non nasce per riempire un segmento, nasce per rispondere a un bisogno reale. Da oggi, accanto alla 500 elettrica, il pubblico può scegliere una 500 ibrida “pratica, ecologica, sicura, confortevole, versatile e accessibile”. È un gesto industriale ma anche un gesto politico: riportare la 500 nella sua Torino come un valore identitario, popolare e profondamente nazionale.
La Nuova Fiat 500 Hybrid arriva nelle concessionarie italiane dopo una settimana di celebrazioni dedicate al rapporto tra la città e la sua cultura industriale. Rappresenta l’icona che più di ogni altra ha raccontato l’Italia nel mondo. Mirafiori non è uno sfondo: è un organismo vivo che oggi ospita il Battery Technology Center, la linea delle motorizzazioni eDCT e il Circular Economy Hub, tre pilastri del futuro di Stellantis radicati in un luogo nato 126 anni fa per produrre automobili e idee.
Le caratteristiche della nuova Fiat 500 Hybrid
La Nuova Fiat 500 Hybrid: un’icona aggiornata che rilegge Mirafiori
In questo contesto si inserisce una vettura che affina il proprio linguaggio formale senza tradire la sua riconoscibilità. E qui nasce una domanda legittima: come distinguere la Fiat 500 Hybrid dalla versione elettrica, se il design sembra identico?
Le differenze ci sono, ma seguono la logica della continuità, non quella della contrapposizione. L’ibrida apre la tradizionale calandra attraverso sobri motivi estetici, mentre l’elettrica punta su un frontale completamente chiuso e su una firma luminosa leggermente più tecnologica. Cambiano dettagli come i cerchi, le finiture delle prese d’aria, alcune texture della plancia e soprattutto la configurazione dei comandi interni, dove la Hybrid conserva la classica leva del cambio robotizzato, mentre l’elettrica utilizza pulsanti e layout più essenziali. Sono differenze sottili, volute, pensate per far convivere due anime della stessa idea: una città che corre verso il futuro e una tradizione automobilistica che continua a funzionare.
Le proporzioni rimangono invariate: la vettura misura 3,63 metri di lunghezza, 1,68 di larghezza e 1,48 di altezza. Il bagagliaio conserva la capacità di 185 litri, un valore che, pur non essendo generoso, riflette la vocazione urbana dell’auto e la sua immediatezza. Accanto alla Hatchback arrivano anche la cabrio, pensata per un pubblico più emozionale, e la variante 3+1 disponibile dal 2026, con porta supplementare per un accesso più pratico.



