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Stranger Things 5, avete riconosciuto tutti gli omaggi alla cultura pop degli anni Ottanta (e non solo) nei primi quattro episodi?

by | Dic 3, 2025 | Tecnologia


La quinta stagione di Stranger Things è approdata da pochi giorni su Netflix e in rete già impazzano teorie, omaggi e meme dedicati alla serie ideata dai fratelli Duffer. E mentre il pubblico si sta immergendo in questo capitolo ramificato e intenso, appare chiaro immediatamente come anche questa quinta stagione sia un densissimo mosaico di riferimenti, citazioni e ispirazioni alla cultura pop. Una saga amatissima che ancora una volta diventa un viaggio nel tempo che attraversa gli anni ’80, intrecciando cinema, televisione, musica e videogiochi. Un immaginario che continua a esercitare un fascino magnetico su generazioni di spettatrici e spettatori. La serie è sempre stata carica di rimandi chiari ed evidenti e si è sempre nutrita di citazioni che diventano parte attiva della storia, strumenti per decodificare il male, elementi che strutturano l’identità dei personaggi, che descrivono geometrie e gerarchie, e sublimano paure e desideri attraverso immagini che appartengono al nostro patrimonio culturale e all’universo emotivo dei protagonisti.

Un nuovo viaggio negli anni ’80 e non solo

I fratelli Duffer non hanno mai nascosto quanto Stranger Things abbia tratto ispirazione dai romanzi di Stephen King, da IT a Carrie, di Lovecraft e Tolkien, dai film di Steven Spielberg, John Carpenter o Wes Craven. E anche in questa stagione non mancano riferimenti ai classici della letteratura, come ad esempio all’opera science fantasy Nelle pieghe del tempo (A Wrinkle in Time), scritta da Madeleine L’Engle e pubblicata nel 1963. Questo libro rappresenta una lettura fondamentale per Holly Wheeler, sorella di Nancy e Mike, che si immerge nella lettura del classico per ragazzi e che diventa il suo baricentro emotivo.

Nella quinta stagione, Holly entra in contatto con una presenza che i suoi genitori liquidano come un semplice amico immaginario. Lei lo chiama Mr Cosè (Mr. Whatsit), perché le ricorda un personaggio del romanzo Nelle pieghe del tempo. Ma quel personaggio così gentile e risolto altri non è che Henry Creel/Vecna, che rapirà Holly dopo averla circuita ed essersi insinuato nella sua mente. Dopo averla rapita, Mr. Cosè la conduce in una dimora che sembra uscita dagli anni ’50, sostenendo di volerla tenere al sicuro. Le regala anche una curiosa musicassetta di Tiffany, cantante statunitense, insieme a un lettore portatile. L’uomo le intima di non addentrarsi nella foresta perché, a suo dire, là fuori vivrebbero dei mostri. Durante la sua “prigionia”, Holly inserisce la cassetta nel lettore e ascolta il grande successo del 1987, I Think We’re Alone Now, cover dell’omonimo brano del 1967 di Tommy James & the Shondells. Proseguendo nei riferimento al romanzo, Holly definisce il regno di Vecna, “Camazotz”, un pianeta oscuro controllato da un’entità malvagia, una sorta di mondo-prigione dominato da Vecna. Non è un caso se il sesto episodio del volume 2, in uscita il 26 dicembre, si intitola proprio “La fuga da Camazotz”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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