Come si può notare, esistono rigidissime regole di sicurezza su dettagli minori, mentre su questioni davvero fondamentali, come garantire vie di fuga accessibili o posizionare il palco in modo che le persone con disabilità non siano di intralcio e possano muoversi liberamente, vengano completamente ignorate.
Lo stadio di San Siro per le partite di campionato è più inclusivo
Dalla stagione 2025-2026, una persona con disabilità che vuole guardare una partita di Serie A di Milan o Inter, non deve più sperare nell’estrazione fortunata. Fino allo scorso anno non si poteva acquistare un biglietto o un abbonamento. Affidarsi alla dea bendata era l’unica opzione surreale possibile.
Nel comitato ci sono anche persone che seguono lo sport, come Riccardo Di Lella, tifoso sfegatato dell’Inter. Durante la conferenza stampa di lancio di Live for All a Milano con l’assessora allo Sport, Martina Riva, lui aveva sollevato un tema importante: da tifoso appassionato, desiderava un abbonamento per andare allo stadio ogni domenica, pagando come tutti gli altri. Invece, ogni weekend era costretto a una sorta di lotteria, senza sapere se sarebbe entrato o no, mentre i suoi amici potevano organizzarsi con anticipo. L’assessora si è impegnata a lavorare con le società sportive sul problema. Sono stati fatti diversi incontri con il delegato del sindaco per l’accessibilità, e bisogna dire che sia Milan che Inter si sono dimostrati molto disponibili, consapevoli delle criticità. “Introdurre un abbonamento non è percepito come una messa in discussione della gratuità dei posti riservati, ma è un’azione inclusiva e coraggiosa. Il lavoro fatto è stato importante e i riscontri, alla fine, sono stati molto positivi”, sottolinea Lisa Noja.
Così da quest’anno, una persona con disabilità e il suo accompagnatore possono andare allo stadio a tariffe agevolate: 350 euro per l’abbonamento stagionale alla serie A, 35 euro per i big match, 25 euro per le partite ordinarie, 10 euro per la Coppa Italia. Inoltre, l’intero ricavato sarà destinato a progetti dedicati all’inclusione e allo sport per tutti, tra cui il progetto Generazione sport del Comune di Milano.
Per una volta il calcio si è mostrato più inclusivo del frammentato mondo dello spettacolo. Vedremo nei prossimi mesi e nel 2026 cosa accadrà. Le basi ci sono ma serve che ai piani alti si agisca il prima possibile. La cultura è di tutti.



