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lunedì, Giu 22

Il Covid-19 potrebbe scoraggiare migliaia di studenti dall’iscriversi all’università



Da Wired.it :

Un report di Svimez prevede che il numero delle matricole diminuirà di circa 10mila unità nel 2020/21. E molti studenti stanno decidendo di abbandonare l’università o non proseguire gli studi

(foto: Fabrizio Villa/Getty Images)

La ripresa delle attività didattiche nelle università italiane rischia di essere abbastanza complicata. Il Covid-19 potrebbe avere un impatto non solo sulle modalità di svolgimento di lezioni ed esami, ma anche sulla possibilità d’accesso agli studi da parte di migliaia di studenti. Secondo un report curato da Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno), il numero di nuovi iscritti potrebbe diminuire di 10mila unità su scala nazionale. Più della metà dei casi (6300) è concentrato al Sud che, rispetto al centro-nord, ha subito in maniera peggiore gli effetti economici della crisi scatenata dalla pandemia di coronavirus. Sono già calate drasticamente anche le richieste d’affitti nei principali centri universitari: un segnale che indica che, per molti studenti, le spese universitarie non sono più sostenibili.

Cosa dice il report

Lo studio, elaborato dal direttore Luca Bianchi e da Gaetano Vecchione dell’Università Federico II di Napoli, si basa sui dati raccolti durante la crisi del 2008. All’epoca, è stato notato che un indebolimento dei redditi familiari portava a un’interruzione degli studi dopo la fine della scuola superiore. Ad esempio, tra il 2008 e il 2013 il tasso di passaggio scuola-università è crollato del 8,3% al Sud e del 1,6% al Nord. In cinque anni, le matricole nelle regioni meridionali si sono ridotte di oltre 20mila unità. La stessa cosa, secondo le previsione di Svimez, potrebbe accadere a partire dal prossimo anno accademico: ci potrebbe essere una riduzione del tasso di proseguimento di 3,6 punti nel Mezzogiorno, su un totale di 197mila studenti che hanno sostenuto la maturità, e di 1,5 nel Centro-Nord su 292mila diplomati.

Per l’associazione, però, si tratta di un fenomeno che potrebbe essere contenuto grazie ad alcuni provvedimenti: estensione dei contributi per le tasse universitarie, deciso dal ministero dell’Istruzione, da 13 a 20mila euro; introduzione di borse di studio, vincolate dal raggiungimento di alcuni obiettivi in riferimento al proprio piano di studi, che coprano l’intera retta per l’anno 2020; agevolazioni per gli studenti dal punto di vista dei trasporti e degli alloggi. Sono proprio gli affitti uno dei nodi cruciali che sta spingendo molti studenti ad abbandonare le città universitarie o gli studi. Uniaffitti ha registrato un calo del 40-50% nelle richieste di affitti che, in alcuni mesi (come ad aprile), è arrivato anche al 70%. Molti studenti, infatti, vista la possibilità di svolgere lezioni in remoto stanno decidendo di non investire più soldi in un alloggio e di non allontanarsi più da casa. Altri, invece, non possono permettersi canoni di locazione ancora troppo alti che, sommati alle altre spese, costituiscono una spesa non più sostenibile per alcune famiglie.

Regioni come Puglia, Campania e Sicilia si stanno, però, muovendo per agevolare gli universitari. La prima coprirà le tasse di iscrizione alle università della regione, per il prossimo anno accademico, a tutti gli studenti pugliesi che studiano fuori dal territorio, ma che intendono rientrare nei prossimi mesi. In Campania, invece, è stato dato un bonus da 250 euro per sostenere le spese universitarie e sono state finanziate borse di studio. L’Università di Palermo ha, infine, approvato un’esenzione dal pagamento delle tasse per quasi il 70% dei propri iscritti.

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[Fonte Wired.it]